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Unwto-Priante: "Servono un piano di emergenza più uno di ripartenza"

Unwto-Priante: "Servono un piano di emergenza più uno di ripartenza"

27 Marzo 2020

Il turismo “non sempre ha una posizione centrale a livello di governance. Non è possibile che sia considerato ancillario, deve essere all'interno delle scelte di governo" - di Nicoletta Somma e Stefania Vicini

Ha una grandissima vulnerabilità, è vero, ma è anche resiliente ed è trasversale: ecco le definizioni che del turismo ha dato Alessandra Priante, direttore dipartimento Europa dell’Unwto, intervenuta all’evento live streaming “United for the Travel Industry”, lanciato da The Data Appeal Company.

Un settore che, purtroppo “non sempre ha una posizione centrale a livello di governance”, ha ribadito la manager e dal quale “non si può prescindere nella politica nazionale”. Soprattutto in un momento come questo: “Siamo in una posizione di non-ritorno”, ha aggiunto Priante, specificando che “non è possibile che il turismo sia considerato ancillario”.

Di fronte a “un nuovo mostro che sta cambiando la nostra vita” è necessario “lavorare per un futuro in cui dobbiamo credere con forza”. E l’Unwto non si è tirato indietro: “Stiamo lavorando in diversi aspetti: abbiamo un sito web attivissimo con molte campagne social e stiamo collaborando con le altre agenzie e con i 159 Stati membri, gli Usa saranno il 160°. Abbiamo, inoltre, creato un comitato di crisi (il Global Tourism Crisis Committee, ndr)”. Ma, avverte la manager, “è necessaria la condivisione dei dati”, l’utilizzo della geolocalizzazione, come alcuni Paesi come Israele stanno facendo. Non solo, non “si possono più ignorare le regole di sicurezza e di sanità pubblica”: qui il riferimento di Priante è alle piattaforme “alle quali bisogna parlare in maniera unitaria”. “Non si potrà più essere come eravamo prima”, occorre “un atteggiamento responsabile e rispettoso della legge”.

L'impatto 

Priante ha posto l'accento anche sulle misure adottate in generale a fronte dell'emergenza sanitaria. Liquidità e fiscalità sono gli ambiti di intervento, inevitabilmente "la cancellazione dei viaggi è stata la prima cosa fatta" ed ha comportato criticità a livello economico. Tra i passi da fare c'è anche quello di "parlare con i grandi gruppi delle carte di credito. Abbiamo notato - fa presente - che a livello di misure di sollievo per i lavoratori quelli stagionali non sono molto considerati e l'elemento è comune un po' a tutti i Paesi". A suo dire bisogna avere "un atteggiamento maggiormente inclusivo e da parte nostra ci faremo latori anche di ciò presso i diversi governi", promette. 

L'interconnessione

Un dato di fatto è che "siamo tutti interconnessi. La condizione delle diverse aree del mondo dovrà essere valutata, nel senso che potranno esserci degli scenari non allineati, cioè "l'Europa attiva e gli Usa bloccati, oppure la Cina attiva e il resto degli altri Paesi no".

Intanto iniziano a circolare le prime dichiarazioni sul fatto che "si ripartirà dal turismo nazionale, ma con calma, in modo graduale - afferma Priante - e quando siamo sicuri che nella destinazione c'è un sistema di sostegno sanitario". Le previsioni? Adesso a suo dire è ancora rischioso farne perchè i dati possono essere sovra o sotto stimati, "non sono un punto di riferimento, essendo cambiati i paradigmi. Basti dire che prima si pensava che il grande impatto sarebbe stato solo in Asia, poi è cambiato tutto. La vera incognita è la durata".

Un punto che sta particolarmente caro a Priante è la comunicazione, "siamo molto attivi su questo fronte - ci tiene a sottolineare -, è quello su cui puntiamo, è fondamentale. Abbiamo lanciato anche due hashtag #StayATHome e #TravelTomorrow". Così come è importante che ci siano "un piano di emergenza più un piano di ripartenza, quando si riparte bisogna essere pronti". Dal canto suo Unwto cercherà di "continuare ad investire sulla centralità del turismo. Abbiamo lanciato una global challenge assieme all'Oms". Non solo, si crede anche molto nell'innovazione, da qui il lancio di una piattaforma "all'interno della quale ci sono tutti i corsi universitari di turismo, crediamo che in questo momento la formazione sia centrale". 

Il monito

Priante fa un'ultima considerazione, rispondendo ad una delle tante domande che le sono arrivate durante il collegamento. Una su tutte, chi sarà il protagonista a cui affidarsi? La risposta è chiara: "E' il governo l'attore coinvolto, noi parliamo con i governi che devono rendersi protagonisti". Poi il monito: "Il turismo deve stare anche all'interno delle scelte di governo - afferma convinta -. Non si può più rimandare, bisogna imparare dalla lezione e ripartire in modo diverso". 

 Fonte = GUIDA VIAGGI 27/03/20