Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
News Turismo
Un Tourism: nel primo semestre 2025 turisti a quota 690 milioni

Un Tourism: nel primo semestre 2025 turisti a quota 690 milioni

Secondo Un Tourism, tra gennaio e giugno 2025 hanno viaggiato a livello internazionale quasi 690 milioni di turisti, circa 33 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2024.

Come riporta TravelDailyNews, il segretario generale uscente di Un Tourism, Zurab Pololikashvili, ha dichiarato: «Di fronte alle sfide globali, il turismo internazionale continua a registrare un forte slancio e una buona resilienza. La prima metà del 2025 ha portato un aumento del numero di arrivi e dei ricavi per la maggior parte delle destinazioni in tutto il mondo, contribuendo alle economie locali, all’occupazione e ai mezzi di sussistenza».

L’ultima edizione del World Tourism Barometer indica l’Africa come la regina della crescita. Il continente ha infatti messo a segno un aumento del 12% nel periodo gennaio-giugno 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sia il Nord Africa (+14%) che l’Africa subsahariana (+11%) hanno registrato una crescita a due cifre in questo periodo.

L’Europa ha accolto quasi 340 milioni di turisti internazionali nella prima metà del 2025, circa il 4% in più rispetto al 2024 e il 7% in più rispetto al 2019. L’Europa mediterranea settentrionale, occidentale e meridionale ha registrato una crescita del 3% in questo periodo, nonostante risultati mensili irregolari. L’Europa centrale e orientale ha continuato a riprendersi con forza (+9%), ma è rimasta dell’11% al di sotto dei livelli del 2019, secondo i dati disponibili.

Le Americhe hanno registrato una crescita del 3% nel periodo gennaio-giugno 2025, con risultati contrastanti nelle diverse sottoregioni. Mentre il Sud America (+14%) ha continuato a registrare una solida crescita, l’America Centrale ha registrato un aumento del 2% degli arrivi e il Nord America ha registrato risultati stabili (+0%), principalmente a causa di lievi cali negli Stati Uniti e in Canada. Anche i Caraibi (+0%) hanno registrato una performance più debole, in parte a causa del calo della domanda proveniente dal loro principale mercato di origine, gli Stati Uniti.

Il Medio Oriente ha registrato il 4% di arrivi in ​​meno in questo periodo di sei mesi, sebbene dopo una fortissima ripresa post-pandemia, con il 29% di arrivi in ​​più rispetto allo stesso periodo del 2019, il risultato regionale più forte rispetto al 2019.

Gli arrivi in ​​Asia e nel Pacifico sono cresciuti dell’11% in questo periodo, pari al 92% del dato pre-pandemia (-8% rispetto al 2019). Il Nord-Est asiatico (+20%) ha registrato la performance migliore rispetto al 2024, sebbene sia rimasto dell’8% inferiore ai livelli del 2019.

Tra le principali destinazioni, nel primo semestre del 2025, si sono registrati tra i tassi di crescita più elevati quelli di Giappone e Vietnam (+21%), Repubblica di Corea (+15%), Marocco (+19%), Messico e Paesi Bassi (+7%). Malesia e Indonesia hanno entrambe registrato una crescita del 9% e Hong Kong (Cina) del 7%, sebbene gli arrivi siano rimasti leggermente al di sotto dei livelli del 2019 in queste destinazioni. Anche Francia (+5% fino a maggio) e Spagna (+5%), hanno registrato una solida crescita degli arrivi in ​​questo periodo.

Secondo la Iata, sia il traffico aereo internazionale sia la capacità aerea internazionale  sono cresciuti del 7% nel periodo gennaio-giugno 2025 rispetto al 2024. L’occupazione globale nelle strutture ricettive ha raggiunto il 69% a giugno 2025, leggermente al di sotto del 70% a giugno 2024. L’occupazione ha raggiunto il 71% a luglio 2025 (lo stesso di luglio 2024).

I ricavi

I dati mensili sulle entrate del turismo internazionale mostrano forti guadagni fino a giugno 2025 nelle principali destinazioni come Giappone (+18%), Regno Unito (+13% fino a marzo), Francia (+9%), Spagna (+8%) e Turchia (+8%).

Una forte domanda di viaggi si può osservare anche nella spesa in uscita da alcuni grandi mercati come la Cina (+16% fino a marzo), la Spagna (+16%), il Regno Unito (+15% fino a marzo), Singapore (+10%) e la Repubblica di Corea (+8%).

L’indagine di settembre del Panel of Tourism Experts prevede che l’inflazione turistica diminuirà dall’8% nel 2024 al 6,8% nel 2025, ma rimarrà ben al di sopra del valore pre-pandemia del 3,1% e significativamente al di sopra dell’inflazione complessiva (4,3%). Secondo il Panel, i turisti continueranno a cercare un buon rapporto qualità-prezzo, ma potrebbero anche viaggiare più vicino a casa, fare viaggi più brevi o spendere meno, in risposta all’aumento dei prezzi.

Anche l’incertezza derivante dalle tensioni economiche e geopolitiche può incidere sulla fiducia nei viaggi. La minore fiducia dei consumatori è stata classificata come il terzo fattore principale che influenza il turismo nell’indagine di settembre 2025, mentre i rischi geopolitici (oltre ai conflitti in corso) si sono classificati al quarto posto. Anche l‘aumento delle tariffe commerciali (5° posto) e dei requisiti di viaggio (6° posto) sono stati tra le principali preoccupazioni espresse dal gruppo di esperti.

L’ultimo indice di fiducia del turismo delle Nazioni Unite mostra un leggero aumento dei livelli di fiducia per gli ultimi quattro mesi del 2025. Su una scala da 0 a 200, gli esperti del panel hanno assegnato al periodo settembre-dicembre 2025 un punteggio di 120, in aumento rispetto ai 114 di maggio-agosto.

Fonte = TRAVEL QUOTIDIANO 10/09/25
 


Pubblicato sul sito ASTOI il 10/09/2025