Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
News Turismo
Un ombrello sul turismo

Un ombrello sul turismo

16 Agosto 2014

A testimoniare questo andamento è in primo luogo il turismo balneare italiano, che ha fatto registrare a luglio un calo di presenze di oltre il 30%, seguito dalle mete di montagna che vedono una diminuzione del 15/20%. Insieme ai temporali e alle piogge, che quest'estate hanno spazzato via circa 400 milioni di fatturato, anche le difficoltà economiche e la continua morsa delle tasse (solo l'imposta di soggiorno nel periodo giugnosettembre peserà per altri 400 milioni) hanno scoraggiato le prenotazioni anticipate, dirottando le scelte verso le prenotazioni sotto data e i last minute, una dinamica che ha complicato i piani di sviluppo e di investimento delle strutture turistiche. Rispetto al 2013 la preoccupazione economica si è affievolita, ed è sceso dal 53 al 42% il numero di coloro che rinunciano alla vacanza perché costa troppo, così come cala dal 44 al 40% il condizionamento delle disponibilità economiche sui piani per le ferie. Nel 2014 il 62% dei turisti italiani ha deciso di trascorrere le ferie estive in posti nuovi.

In un sondaggio Confesercenti-Swg gli italiani hanno detto di aver voglia di fare passeggiate (16%) divertirsi (12%) abbronzarsi (10%) nuotare (6%) e sottoporsi a trattamenti estetici (3%), ma la ricerca di un meritato riposo, sia pure in calo del 3%, con un 21% si conferma il motivo principale per cui si va in vacanza. Scende nel favore degli italiani anche la vacanza a scopi culturali, che passa dal 13 all'11%. Sul fronte delle mete turistiche le ferie al mare rimangono la tipologia preferita, anche se quest'anno le spiagge sono prese d'assalto dal 48% dei turisti rispetto al 73% del 2006. Salgono invece dal 6 all'8% le vacanze verdi e dal 3 al 5% quelle termali. E anche al mare risparmiare non guasta: quest'anno il 58% dei turisti italiani si accontenta della spiaggia libera contro il 42% che sceglie lo stabilimento attrezzato. Rimane la voglia di estero, tanto che per l'estate il 39% dei turisti italiani ha pianificato un viaggio fuori dai confini. Tra chi rimane in Italia la regione più scelta è la Puglia, che sale di 3 punti toccando il 16%. Seguono Sicilia ed Emilia Romagna in lieve ribasso, con la Toscana che le tallona. La spesa media pro capite del turista italiano quest'anno oscilla intorno ai 788 euro, con punte di 2.000-2.500 euro per i viaggi e i tour culturali a medio e lungo raggio.

Mediamente la spesa pro capite del turista italiano è scesa quest'anno del 18%, quella complessiva è previsto che si attesti sui 21,5 miliardi, in calo di 3,2 miliardi (-13%) sul 2013. Il tempo di permanenza in vacanza è in media di 11 giorni contro i 12 dello scorso anno e i 14 del 2008, prima della crisi. Agosto rimane anche quest'anno il mese preferito: lo sceglie il 54% degli italiani, contro il 52% dello scorso anno. Per raggiungere i luoghi di vacanza l'auto resta il mezzo più usato, 63% degli italiani, aumenta il treno (dall'8 all'11%) che ruba quote all'aereo (dal 25 al 21%). E sul fronte delle strutture ricettive, quelle alberghiere sono scelte dal 35% dei turisti italiani (34% lo scorso anno). Cala la ricerca di case in affitto. La prudenza economica si avverte anche nella scelta della struttura dove soggiornare: si va un po' più spesso da amici e parenti o nei bed and breakfast, mentre gli alberghi più ricercati sono quelli a tre stelle ma anche a due stelle (dal 7 al 10%). C'è di buono che i turisti bloccati dal maltempo tendono molto di più a visitare musei, monumenti storici e gallerie d'arte.

Buone performance registra il settore delle crociere che, secondo Leonardo Massa, country manager per il mercato italiano di Msc Crociere, a luglio ha segnato un avanzamento del 5% in termini di clienti e un raddoppio del prezzo medio, trend previsto stabile per tutto il resto della stagione estiva. Ma quest'estatea incrementare il loro business sono anche le aziende che si occupano di cosmesi naturale per la salute e la bellezza. Le imprese erboristiche di Unerbe, settore di 4.315 imprese e un fatturato di circa 600 milioni, pari allo 0,4% del totale della spesa delle famiglie per i beni di largo consumo, beneficiano del fatto che in spiaggia sempre più italiani (il 35% quest'anno) scelgono la cosmesi e gli integratori naturali per curare la propria pelle e ridurre gli effetti nocivi delle radiazioni solari.

E sul fronte politico? Di recente è stato convertito in legge il decreto cultura e turismo messo a punto dal governo Renzi, con cui si cerca di dare una risposta a malcontenti più che fondati. Per favorire la digitalizzazione del settore turistico il decreto ha previsto un credito di imposta del 30% a parziale copertura dei costi sostenuti da strutture ricettive, agenzie di viaggi e tour operator per investimenti fino a 12.500 euro, cui si accompagna un secondo credito di imposta, sempre del 30% per i prossimi due anni, destinato alla riqualificazione edilizia delle strutture ricettive. Case cantoniere, caselli, stazioni ferroviarie o marittime, fortificazioni e fari potranno inoltre essere concessi a uso gratuito per sette anni a imprese, cooperative e associazioni costituite prevalentemente da giovani fino a 35 anni. In più dal 2015 le imprese turistiche create da lavoratori di età inferiore ai 40 anni potranno godere delle agevolazioni fiscali previste per le start-up. Novità anche per l'Enit, l'agenzia nazionale del turismo, che il governo ha trasformato in ente pubblico economico, incaricandola di realizzare e distribuire una carta del turista che permetterà di ottenere sconti per l'utilizzo di servizi pubblici di trasporto e per i biglietti d'ingresso nei musei e nei luoghi di cultura. E se nel corso di quest'estate dovesse continuare a piovere, per una volta potrebbe non essere colpa del governo. - Fonte: Milano Finanza (di Francesco Colamartino)