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Turismo, l'impero delle startup

Turismo, l'impero delle startup

27 Ottobre 2017
Uno studio di Phocuswright fa il punto sulle imprese innovative del comparto. Investimenti per 58 miliardi di dollari negli ultimi 5 anni e travel technology come focus principale. E si affaccia l'intelligenza artificiale

Benvenuti nell'impero delle startup del turismo. E’ una crescita inarrestabile, quella delle nuove imprese del comparto, che trova conferma anche nell’ultimo report di Phocuswright ad esse dedicato, “The state of Travel startups 2017”.

Lo studio ha preso in esame 1497 compagnie fondate dopo il 2005, selezionate in base a parametri quali il posizionamento sul mercato, la sostenibilità economica, il modello di business e la capacità di problem solving rispetto all’industria del turismo. Se è già significativo il dato che oltre 1.000 tra esse siano nate dopo il 2010 (con picchi tra il 2011 e il 2013), diventa conseguente il focus sui dati economici: dei 62 miliardi di dollari investiti in startup, più del 94% è stato speso negli ultimi 5 anni (58 milardi di dollari).

Realtà gigantesche del settore come Didi Chuxing, Uber e Airbnb assorbono collettivamente il 63% del totale dei fondi spesi, ma i numeri dimostrano grandi investimenti soprattutto nel settore della travel technology: dai programmi aziendali costruiti da intermediari (Amadeus Next o Travelport Labs) agli incubatori fondati dai fornitori di viaggi (Hub Cockpit Innovation Hub o Hangar 51) e incubatori di destinazione (Paris Welcome City Lab e London Traveltech Lab).

Quanto alla distribuzione geografica delle startup turistiche, Usa Cina la fanno da padrone: è di loro pertinenza il 57% del totale dei fondi spesi per le tecnologie di viaggio. Allo stesso tempo, cresce anche il numero di investimenti in startup di viaggi in Europa. Ciò è dovuto in parte agli incubatori emergenti, che svolgono un ruolo importante nell'attrarre gli investimenti per iniziative di viaggio.

Quanto al futuro prossimo, lo studio di Phocuswright preconizza il sorpasso della Cina sugli Stati Uniti, un ruolo ancora importante per le startup attive nei trasporti di terra (compagnie di taxi tecnologiche, sharing bus) e l’affermarsi dell’intelligenza artificiale applicata al turismo come prossimo focus principale degli investimenti.– Fonte: Guidaviaggi.it