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«Turismo, impensabili accordi bilaterali» L'Italia avverte l'Europa

«Turismo, impensabili accordi bilaterali» L'Italia avverte l'Europa

20 Maggio 2020

Oggi la riunione dei ministri Ue, Franceschini: «Serve un piano di rilancio comune. Il Recovery fund? La priorità andrà soprattutto a questo settore» DI MAIO AI TEDESCHI: «SIAMO PRONTI AD ACCOGLIERVI» ATENE: DA NOI PORTE APERTE A TUTTI DAL 15 GIUGNO

ROMA Lo ribadirà oggi il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, durante una riunione con i colleghi europei: «Il turismo è al collasso. La ripresa non potrà prevedere accordi bilaterali che possano escludere solo alcuni paesi». Perché la logica del governo è che, se le regioni italiane saranno aperte per i cittadini, vuol dire che sono sicure, e quindi il discorso non potrà che valere anche per chi viene dall'estero. GLI INTERVENTI «Nella riunione - aggiunge Franceschini - concorderemo una posizione comune, e mi pare che ci siamo. Inoltre, in cima alle risorse del Recovery fund ci saranno misure per incentivare il turismo, che si aggiungeranno ai quattro miliardi stanziati nel decreto Rilancio per il settore». Nel frattempo, ognuno si sta muovendo come può per garantire la ripresa. Ha iniziato la Spagna, che riaprirà i voli e i traghetti provenienti dall'Italia, eliminando le restrizioni in vigore da due mesi. L'apertura di Madrid arriva in una fase in cui anche da Roma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è in pressing con i colleghi europei per scongiurare i patti bilaterali di scambio dituristi. E questo messaggio lo ha ribadito in una lettera alla Bild con la quale ha invitato i tedeschi a «venire in vacanza in Italia», perché «è sicura». Da metà marzo lo spazio Schengen di fatto è sospeso, circa la metà degli Stati membri hanno chiuso le frontiere interne o rafforzato i controlli. Ora, con l'epidemia in via di contenimento e la revoca graduale delle restrizioni nazionali, l'Ue ha aperto a una fase 2 anche per le frontiere interne. Soprattutto per ridare fiato all'economia con il business delle vacanze. La Spagna ha abrogato il divieto d'ingresso nel paese per i voli e le navi passeggeri provenienti dall'Italia, mantenendo il divieto per le crociere provenienti da ogni parte del mondo. La riapertura dei collegamenti resta inoltre condizionata: chiunque arriverà nel paese sarà ancora sottoposto alla quarantena di 14 giorni fin quando resterà in vigore lo stato d'emergenza, verosimilmente fino a metà giugno. Che gli italiani possano partire per andare in vacanza in Spagna è comunque una buona notizia per il governo, soprattutto per quei cittadini che hanno anche delle attività commerciali nelle isole come Formentera e Ibiza, dove la nostra presenza è elevatissima. Intanto, la moral suasion avviata a livello europeo prosegue. Di Maio insiste con i tedeschi: «Noi siamo pronti ad accogliervi con il nostro sorriso», ha sottolineato, invocando quello «spirito europeo» evidenziato ai partner durante la videoconferenza sul turismo, dove ha ricordato che l'Italia il 3 giugno riaprirà «in sicurezza». Anche se in tanti hanno ribadito, almeno per il momento, di voler mantenere chiuse le frontiere per chi arriva dal nostro paese. L'esito della partita che si sta giocando, infatti, non è scontato, se si considera che proprio Berlino ha giudicato prematura ogni decisione sulla possibilità di vacanze in mete come Italia e Spagna. I tedeschi vanno verso una progressiva riduzione dei controlli con i paesi limitrofi. Un accordo è stato raggiunto dalla cancelliera Angela Merkel con i primi ministri Visegrad: Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. Anche in altre parti d'Europa ci si muove. Nei Balcani si riapre il primo giugno per viaggi di lavoro e di famiglia: lo hanno deciso i leader di Serbia, Romania e Bulgaria e Grecia. Quest'ultima consentirà l'ingresso ai turisti dal 15 giugno. Nel Regno Unito, la quarantena per chi arriverà dall'estero potrebbe non valere per alcuni Paesi a basso tasso di diffusione del Covid. Mentre anche il governo greco ha deciso di riaprire i confini ai turisti della Ue, dell'area Schengen e di Israele a partire dal 1 luglio, con la possibilità di anticipare il provvedimento alla metà di giugno. Ai viaggiatori non sarà richiesto un periodo di quarantena, né saranno sottoposti a test obbligatori.

Fonte = IL MESSAGGERO 20/05/20