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Turismo, il futuro è condivisione

Turismo, il futuro è condivisione

30 Maggio 2014

Secondo la ricerca condotta da Oxford Economics e commissionata da Amadeus, azienda specializzata in tecnologie per l'industria dei viaggi e del turismo, la Cina diventerà il più importante mercato per quanto riguarda il turismo in uscita quest'anno e il più grande mercato nazionale entro il 2017, trainata soprattutto dall'aumento del Pil, dai livelli di occupazione e da una maggiore spesa dei consumatori. Gli altri paesi che giocheranno un ruolo centrale nel settore sono Russia, Brasile, India, Indonesia e Turchia, con una crescita media superiore al 5%. L'Italia sta invece perdendo un po' terreno come meta di viaggi, «pur essendo un paese ancora importante per il turismo», sottolinea l'economista Tito Boeri, intervenuto alla presentazione dell'indagine ieri a Milano. «Il problema è che abbiamo strutture troppo piccole e pochi posti letto. Occorrerebbe, invece, creare imprese più grandi per sfruttare economie di scala».

Tra i trend emersi c'è l'intensificarsi, per quanto riguarda le trasferte d'affari, dei collegamenti tra Oriente e Occidente, mentre i viaggi business occidentali a corto raggio non raggiungeranno i livelli che avevano prima del 2008 almeno fino al 2018. L'Asia rappresenterà oltre la metà della crescita globale dei viaggi d'affari nei prossimi dieci anni e si prevede un incremento da questo punto di vista del 6,6% negli Usa e del 5,1% in Europa. Quello dei viaggi aziendali, tradizionalmente servito dai vettori tradizionali, è peraltro un ambito verso cui si stanno orientando anche le compagnie aeree low cost.

«Altre tendenze che si stanno affermando», dice Francesca Benati, amministratore delegato e direttore generale di Amadeus Italia, «sono viaggiare utilizzando diversi mezzi di trasporto, organizzandosi con un unico processo di prenotazione, poi la crescente popolarità dell'economia collaborativa, con servizi come Airbnb, e l'uso dei device mobile, che peserà per il 20% delle transazioni online relative ai viaggi in Europa nel 2015. I consumatori, inoltre, vogliono non solo servizi, ma esperienze uniche e su misura, e integreranno sempre più strumenti online e offline».

Secondo un'indagine sviluppata da Netcomm (il consorzio del commercio elettronico italiano) e Human Highway (società di analisi sui fenomeni della rete) per Amadeus, infatti, il comportamento del consumatore relativamente ai viaggi è multicanale. Negli ultimi sei mesi il 45,2% degli acquirenti online italiani (circa 7,2 milioni di individui) ha comperato almeno una volta su internet un prodotto di viaggio. Inoltre, il 25% degli acquisti di soggiorni e vacanze in un'agenzia tradizionale avviene dopo che gli stessi clienti hanno maturato sul web la decisione e, d'altro canto, una quota compresa tra l'8% e il 15% tra chi compra soggiorni e vacanze sceglie di effettuare un acquisto in internet dopo la visita a un'agenzia. - Fonte: ItaliaOggi