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Trasporto aereo, what's next?

Trasporto aereo, what's next?

12 Luglio 2017

Un webinar di Carlson Wagonlit Italia fa luce sul futuro prossimo e sulle tendenze del mercato: low cost sempre più regine, compagnie di linea costrette a inseguire

Un’analisi del futuro prossimo del trasporto aereo, tra compagnie low cost sempre più attrici protagoniste del mercato e le ragioni profonde della crisi di Alitalia. L’ha offerta Carlson Wagonlit Italia attraverso un webinar rivolto ai travel manager, che ha visto protagoniste le riflessioni di Andrea Giuricin, ceo di Tra Consulting e docente di Management dei trasporti all’Università Milano Bicocca.

Un primo dato chiave sottolineato da Giuricin ha riguardato “il mercato del trasporto aereo in Italia, cresciuto molto dalla liberalizzazione del 1997, passando dai 53 agli oltre 134 milioni di passeggeri trasportati in un anno nel 2016”, pur restando tuttavia “uno dei meno sviluppati in Europa”.

Low cost al centro

“Gli attori del mercato sono cambiati – ha spiegato Giuricin - e le compagnie low cost sono ormai protagonisti affermati, come indica la presenza nei primi tre posti di due compagnie - Ryanair prima ed easyJet terza - accanto al vettore nazionale”. Quanto alle ancillary, “quelle legate ai servizi in-flight rappresentano per le principali low cost una percentuale molto contenuta, mentre restano predominanti il bagaglio e la selezione del posto”.

Lungo raggio decisivo

Giuricin ha poi rilevato che “gli operatori del lungo raggio stanno cambiando: è già attiva la presenza delle low cost che offrono voli di lungo raggio, Norwegian Airlines in primis, e i servizi a basso costo per le lunghe tratte potranno aumentare ancora, grazie all’avanzamento tecnologico che consente anche a velivoli di piccola taglia, più facilmente acquistabili da parte dei vettori, di effettuare voli transatlantici, pur se limitatamente alla costa Est degli Usa, e non più solo di medio raggio. Si potrà dunque assistere a una diminuzione delle tariffe intercontinentali su certe tratte e, con il tempo, anche alla sostituzione di quei vettori che saranno incapaci di tenere la concorrenza”.

Alitalia, miti da sfatare e difficoltà reali 

“Le difficoltà di Alitalia – ha spiegato Giuricin - sono la conseguenza di più fattori, non tanto legate agli eccessivi costi - che invece sono nella media o più bassi di altre compagnie di linea - ma piuttosto all’incapacità di generare importanti ricavi dalle tratte a lungo raggio, che sono quelle più profittevoli, e al load factor non sufficientemente alto - in media del 76,2% contro l’80% di Lufthansa, l’85% di Air France-Klm, il 92% di EasyJet e il 93% di Ryanair".

"Sulle performance di Alitalia - ha concluso Giuricin - ha pesato anche negativamente l’incapacità di mantenere alto il traffico sull’hub di Roma Fiumicino a causa dell’elevata competizione operata dalle low cost”. – Fonte: GuidaViaggi.it