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Stretta sui visti dall'Ue: stop ai privilegi  per i nordamericani, si decide a luglio

Stretta sui visti dall'Ue: stop ai privilegi per i nordamericani, si decide a luglio

18 Aprile 2016

La nuova deadline è stata fissata per il prossimo 12 luglio. Sarà entro quella data, infatti, che il Parlamento Europeo dovrà prendere una decisione definitiva riguardo alla possibilità di ripristinare la necessità del possesso del visto per i viaggiatori provenienti da Usa e Canada. A fissare la nuova scadenza è stata la Commissione Europea nella riunione del 12 aprile, durante la quale era stata valutata l’ipotesi di sospendere i privilegi dei turisti e dei viaggiatori d'affari di nazionalità Usa e Canada, liberi di arrivare nel vecchio continente senza alcun visto grazie al programma Schengen Visa Waiver.

Manca la reciprocità

Nelle intenzioni della Commissione, l'eventuale decisione del Parlamento di Bruxelles sarebbe la giustificata risposta a una situazione di “non reciprocità con alcuni paesi che fanno parte dell’area Euro” visto che Stati Uniti e Canada richiedono attualmente il visto per i cittadini di Bulgaria, Croazia, Cipro, Polonia e Romania, Stati che aderiscono all’Unione Europea. Di conseguenza, l’Ue sarebbe obbligata a stabilire lo stesso regime per tutti quei cittadini nordamericani che entrano in Europa. Nel mese di aprile 2014, la Commissione fu allertata di una situazione di non reciprocità con Australia, Brunei, Canada, Giappone e Usa. La diatriba è stata rapidamente risolta sia con l'Australia che con il Giappone, che offrono ad oggi un servizio senza visto per i viaggiatori di tutti i paesi aderenti all’Unione Europea. Il Canada, invece, richiede ancora il visto per Bulgaria e Romania, mentre gli States prevedono il visto per i cittadini di Bulgaria, Croazia, Romania, Cipro, Polonia e Romania. Il Sultanato del Brunei lo prevede esclusivamente per i cittadini croati.

Etoa: «Decisione sarebbe catastrofica»

L’impatto di questa scelta sarebbe devastante, secondo l’Etoa (associazione europea dei tour operator) che in una nota sottolinea: “Non abbiamo nessun problema con l’operato della Commissione Europea, ma rischiano di essere vittime dei loro stessi processi decisionali. È importante che l’economia europea non diventi una vittima di queste scelte. Il business del turismo dagli Usa e dal Canada è una industria fondamentale per l’Europa. Noi vendiamo servizi e prodotti turistici che sfiorano i 50 miliardi di euro e da cui dipendono milioni di posti di lavoro: è una industria export che raggiunge lo stesso livello del settore automotive”. Mario Bodini, presidente di Etoa, sottolinea: «Ci dovrebbe essere reciprocità, ma non può essere un problema che mette in dubbio 15 miliardi di euro e 600mila posti di lavoro. E la reciprocità è un principio largamente ignorato nel circuito dei visti». - di Gabriele Simmini - Fonte: L'Agenzia di Viaggi.it  ec.europa.eu / www.etoa.org