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«Ecco la Grecia che vince»

«Ecco la Grecia che vince»

23 Maggio 2014

La sfida: meno tasse

La prima sfida, ha detto anche il premier, è di ridurre le tasse, «dal livello attuale, inaccettabilmente alto nel confronto con i Paesi concorrenti». Samaras ha assicurato che il processo sarà realizzato gradualmente, per non minacciare la stabilità dei conti: «Non è stato facile tagliare l'Iva dal 23 al 13% sulla ristorazione, ma andremo avanti così. Perché il turismo è la nostra industria pesante, è nostro dovere promuovere e utilizzare la bellezza della Grecia, che è il suo vantaggio competitivo».

Crescita continua

Il premier ha confermato che quest'anno tutto lascia prevedere un nuovo record di arrivi in Grecia, probabilmente fino a un totale di 20 milioni contro i 18 del 2013 (che era arrivato a 20 milioni contando anche i crocieristi). Le tendenza positiva è nei dati dei primi mesi del 2014, riportati all'assemblea di SETE dal ministro del Turismo, Olga Kefalogianni: tra gennaio e febbraio i ricavi dell'industria sono aumentati del 17,3% rispetto a un anno fa, e gli arrivi nel primo trimestre sono in progresso addirittura di oltre il 23%. Ma gli obiettivi nella strategia studiata da SETE sono più ambiziosi e guardano ancora più lontano: il presidente Andreas Andreadis ha parlato di 24 milioni di arrivi internazionali entro il 2021, con ricavi per 19 miliardi di euro l'anno. «E tutto questo non è un caso - ha detto soddisfatta il ministro - ma il risultato delle riforme in atto in una Grecia che vince le sue battaglie». Così arrivano misure che tra l'altro daranno efficienza alle marine e alle stazioni sciistiche, per dare una normativa istituzionale all'agriturismo, al turismo del vino, e per estendere la stagionalità.

Prolungare la stagione

Samaras ha spiegato che i nuovi investimenti finanziari dall'Europa serviranno anzitutto a prolungare la stagione turistica in Grecia, e quindi ad attrarre sempre più viaggiatori dell'alta gamma, in particolare russi e cinesi ai quali si deve la più alta spesa individuale. Gli ultimi dati, riportati dal premier, fissano al 15% la quota di Pil ellenico prodotta dal turismo, il 7% in ricavi diretti delle imprese e un altro 8% in ricavi dell'indotto. E la nuova strategia di attenzione al turismo potrebbe creare nuova domanda per 10 miliardi di euro l'anno nei prossimi cinque, e addirittura 25 miliardi nei prossimi 10, creando altri 220mila posti di lavoro. Il piano del governo Samaras per il turismo ha già avviato una mappatura di foreste e spiagge, la distribuzione di licenze e facilitazioni per la privatizzazione delle marine, interventi a favore dei collegamenti internazionali, per l'upgrading dell'arredo urbano e dei lungomare nelle città, a partire da Atene. E poi ancora iniziative per rinforzare il settore crocieristico, facilitare l'emissione dei visti di ingresso e la riduzione delle tasse aeroportuali. Intanto sono allo studio le proposte per 11 grandi progetti di sviluppo a Milos, Ios e Kea, e in altre mete turistiche in tutto il Paese. - Fonte: L'Agenzia di Viaggi (di M.F.)