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Le porte aperte della Tunisia

Le porte aperte della Tunisia

19 Febbraio 2015

Lo ha detto a chiare parole il nuovo ministro del Turismo tunisino, signora Selma Elloumi Rekik, che nella sua prima uscita nel suo nuovo e recente ruolo istituzionale è voluta venire in Italia e nell'ambito della Bit ha incontrato i giornalisti. "Non è un caso - ha subito detto il ministro - che come prima missione ufficiale abbia scelto l'Italia. Tra i nostri due Paesi sono molte le affinità, fin dai tempi più antichi. E il mercato italiano per la Tunisia è veramente molto importante". Del resto, la Tunisia, una quarantina di anni fa, era stata la porta verso l'esotico per gli europei, certamente lo fu per gli italiani, che senza allontanarsi troppo da casa potevano immergersi nelle atmosfere e nella cultura mediorientali. E così è sempre stato da allora. Fino a quando negli ultimi anni appena trascorsi si è registrato un calo da vertigine delle presenze. "Lo sappiamo bene e ne comprendiamo le ragioni - ha precisato il ministro del Turismo - ma abbiamo lavorato e stiamo lavorando con grande impegno per eliminare ogni situazione che possa ostacolare il ritorno dei nostri tradizionali amici-viaggiatori.

C'è un governo appena insediato che al di là delle colorazioni politiche ha riunito le migliori competenze in ogni settore, che è fortemente motivato e che ha la forza per durare tutt'e cinque gli anni di legislatura, cosicché il piano quinquennale messo a punto verrà realizzato per intero". Ovviamente, come prima priorità c'è la sicurezza. "Il governo ha dato disposizioni che ogni organismo territoriale locale metta a punto entro cento giorni un piano sicurezza. In questo modo - ha continuato il ministro del Turismo - il territorio sarà veramente controllato in ogni sua parte. Del resto solo la sicurezza porta turismo e il turismo fa alzare il Prodotto interno lordo". Ma la signora ministro ha tanti altri progetti da mettere in campo e vuol far conoscere tutte le eccellenza della Tunisia. Il mare già lo si conosce, ma c'è molto altro. Dal turismo sahariano che deve essere ancor più valorizzato, dal turismo ecologico, culturale, gastronomico, salutistico... e altri ancora ne verranno fuori in corso d'opera. "Finalmente abbiamo in mano le leve per azionare il nostro futuro - ha precisato il ministro - e faremo veramente tutto quanto è nelle nostre possibilità per il bene della Tunisia e per i nostri ospiti".

All'incontro ha partecipato il presidente della federazione alberghi tunisini, Ben Salah Raduane , che si è volentieri rallegrato dei progetti della neoministra. " E' vitale sviluppare il turismo per farlo tornare a essere una delle più importante voci dell'economia del nostro Paese. Come operatori del settore - ha spiegato - in questi anni di scarsa affluenza non siamo stati con le mani in mano: abbiamo migliorato le strutture e perfezionato la formazione del personale, così che possiamo dare alla clientela un rapporto qualità-prezzo veramente interessante. Magari - ha aggiunto sottovoce - a discapito della redditività". "Vitale adesso, ha precisato il presidente degli albergatori, è variegare maggiormente l'offerta per farla uscire dalla stagionalità. Così, ben venga la valorizzazione del Sud e del Sahara con i festival, la cultura, e poi l'artigianato, il golf, la thalasso... Occorrono, quindi, accordi di programma e incentivi con to e con tutti i protagonisti del settore dell'hospitality by Tunisia. Inoltre, bisogna incentivare il turismo a lunga permanenza, come è quello dei pensionati". "A questo proposito - ha precisato il ministro - è stata ridotta la burocrazia per chi volesse fermarsi da noi per mesi. Non solo quelli invernali, abbiamo buoni prodotti tutto l'anno. E l'Expo sarà una buona vetrina per farli conoscere. Ognuno dei sei mesi dell'esposizione valorizzeremo un tema".

Una meta vicina... Anche se lontano dai valori-record del passato, il 2014 è stato un buon segnale di inversione di tendenza. "Abbiamo registrato un aumento sul 2013 del 9 per cento - dice Dora Ellouze, efficiente direttrice per l'Italia dell'Ente nazionale tunisino per il turismo. "Sono stati 252.625 gli ingressi di italiani in Tunisia. Al quarto posto, dopo Francia, Germania e Inghilterra". La direttrice ha citato alcuni dei numerosi appuntamenti in programma in Tunisia come gli appuntamenti musicali il festival della musica, i concerti nell'anfiteatro romano di El Jem, il jazz a Tabarka, delle oasi del Sahara nel Sud, quelli della Medina e di Carthage... Insomma, c'è proprio l'imbarazzo della scelta. La direttrice Dora Ellouze ha evidenziato anche la frequenza e la comodità dei voli con Tunisair , ben 38 a settimana, per un totale di oltre 12000 posti, che partono da sei città: Roma, Milano, Venezia, Bologna, Napoli e Palermo e arrivano a Tunisi. " Sarà presto operativo - ha anticipato Dora Ellouze - un volo diretto Roma-Milano su Djerba. Insomma, in meno di due ore di volo la Tunisia offre agli italiani l'occasione di un viaggio unico, ricco di molteplici esperienze". Di Fiorenzo Barzaghi - Fonte: Turismo e attualità