
La spesa turistica triplicherà: il report Boston Consulting
Non servono statistiche per sapere che aeroporti e aerei sono molto più affollati di un tempo. Ma un rapporto del Boston Consulting Group illustra la rapidità con cui il settore dei viaggi sta crescendo. L’analisi globale dei viaggi di piacere condotta dall’azienda, basata su un sondaggio condotto su quasi 5mila viaggiatori, stima che la spesa annua per i viaggi triplicherà, passando da 5mila miliardi di dollari nel 2024 a 15mila miliardi di dollari nel 2040. Questo significa che il settore varrà più di quelli farmaceutico e della moda.
«Sappiamo tutti che i viaggi di piacere sono in aumento e questa tendenza è in atto da tempo», ha dichiarato Koslow, che si è detta sorpresa nello scoprire che il 70% dei viaggiatori dei mercati emergenti aggiunge una componente di svago ai propri viaggi di lavoro, una pratica molto meno comune negli Stati Uniti.
I viaggi all’interno del Paese di origine di un viaggiatore rappresentano la maggior parte della domanda. Ma i viaggi di piacere internazionali stanno crescendo a un ritmo più rapido: Bcg prevede che la spesa aumenterà di oltre il 200%, passando da 424 miliardi di dollari nel 2024 a 1.400 miliardi di dollari nel 2040.
Sebbene il 10% dei viaggiatori in tutti i mercati intraprenda viaggi multigenerazionali, questa tendenza è particolarmente diffusa in alcuni Paesi, tra cui Vietnam, India, Messico e Arabia Saudita. Questi viaggiatori cercano esperienze che soddisfino esigenze diverse, indipendentemente dalle fasce d’età, dai livelli di mobilità e dagli interessi.
Allo stesso tempo, viaggiare da soli è diventato un trend diffuso, non una nicchia. Oggi, dal 18% al 39% dei viaggiatori afferma di viaggiare in solitudine. I Millennials e la Gen Z sono i più propensi a viaggiare da soli. I viaggiatori solitari, rispetto agli altri, sono meno propensi a scegliere vacanze al mare o in piscina e più propensi a visitare destinazioni urbane. Partecipano anche a eventi e cercano luoghi che offrano caratteristiche culturali e storiche, di salute e benessere, spirituali o religiose. Sono interessati a entrare in contatto con persone con interessi simili a loro nelle destinazioni.
Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 03/07/25
IL NUOVO CHE AVANZA
A guidare il roseo futuro non saranno gli Stati Uniti, e nemmeno l’Europa. «I mercati emergenti avranno una crescita significativa, Paesi come Cina, India e Arabia Saudita», ha affermato Lara Koslow, senior partner di Bcg e una delle autrici del rapporto. Discutendo i risultati con Bloomberg, Koslow ha affermato che la crescita della classe media in queste aree sta creando consumatori desiderosi di viaggiare per piacere, proprio come l’ascesa della classe media negli Stati Uniti diede origine a una cultura dei viaggi turistici molti decenni fa. La Cina è sulla buona strada per diventare il Paese con la spesa più elevata per il tempo libero, con un aumento previsto di oltre il 10% all’anno. Un altro motivo è la crescente importanza delle esperienze, preferite al possesso di beni materiali: sempre più persone scelgono di spendere i propri soldi per creare bei ricordi.«Sappiamo tutti che i viaggi di piacere sono in aumento e questa tendenza è in atto da tempo», ha dichiarato Koslow, che si è detta sorpresa nello scoprire che il 70% dei viaggiatori dei mercati emergenti aggiunge una componente di svago ai propri viaggi di lavoro, una pratica molto meno comune negli Stati Uniti.
I viaggi all’interno del Paese di origine di un viaggiatore rappresentano la maggior parte della domanda. Ma i viaggi di piacere internazionali stanno crescendo a un ritmo più rapido: Bcg prevede che la spesa aumenterà di oltre il 200%, passando da 424 miliardi di dollari nel 2024 a 1.400 miliardi di dollari nel 2040.
IL VIAGGIATORE CHE VERRÀ
Il nuovo pubblico del turismo leisure non è omogeneo. Al contrario, è fatto di nicchie in espansione, ognuna con esigenze, canali e stili di vita differenti. I Millennials e la Gen Z saranno i principali drivers della domanda: sono digitali, esperienziali, attenti ai valori e poco fedeli ai brand. I viaggi multigenerazionali stanno diventando la norma, con nonni, genitori e figli che condividono esperienze pensate per target diversi all’interno dello stesso viaggio. Il solo travel è in crescita in tutto il mondo, specialmente tra donne e Gen Z, alla ricerca di autenticità e connessione.Sebbene il 10% dei viaggiatori in tutti i mercati intraprenda viaggi multigenerazionali, questa tendenza è particolarmente diffusa in alcuni Paesi, tra cui Vietnam, India, Messico e Arabia Saudita. Questi viaggiatori cercano esperienze che soddisfino esigenze diverse, indipendentemente dalle fasce d’età, dai livelli di mobilità e dagli interessi.
Allo stesso tempo, viaggiare da soli è diventato un trend diffuso, non una nicchia. Oggi, dal 18% al 39% dei viaggiatori afferma di viaggiare in solitudine. I Millennials e la Gen Z sono i più propensi a viaggiare da soli. I viaggiatori solitari, rispetto agli altri, sono meno propensi a scegliere vacanze al mare o in piscina e più propensi a visitare destinazioni urbane. Partecipano anche a eventi e cercano luoghi che offrano caratteristiche culturali e storiche, di salute e benessere, spirituali o religiose. Sono interessati a entrare in contatto con persone con interessi simili a loro nelle destinazioni.
CARPE DIEM
La ricerca di Bcg non ha tenuto conto degli attuali rischi di guerre commerciali o conflitti geopolitici che potrebbero compromettere i viaggi in vaste regioni, come il Medio Oriente. Secondo Koslow, queste situazioni sono «molto poco chiare», al momento. Tuttavia, il settore dei viaggi si è dimostrato, finora, resiliente: la crescente voglia di viaggiare dei consumatori ha portato sempre più persone a prenotare viaggi last minute, nonostante l’incertezza economica. «Le persone hanno questo desiderio di concedersi più esperienze e di non perdersele: carpe diem. Stiamo vedendo sempre più persone cogliere quell’attimo, se lo hanno, e sfruttarlo appieno», ha concluso.Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 03/07/25