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L'Italia chiude a tredici Paesi «Stop anche ai voli indiretti»

L'Italia chiude a tredici Paesi «Stop anche ai voli indiretti»

10 Luglio 2020

Le restrizioni del governo sono valide almeno fino al 14 luglio Dall'Armenia al Brasile, vietati gli arrivi dalle zone più a rischio I controlli Fiumicino e Malpensa, rafforzati i controlli anche sugli altri voli intercontinentali Il premier «Non possiamo permettere l'arrivo di persone positive e non monitorate»

Claudia Voltattorni

Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana: vietato l'ingresso in Italia per chi arriva da questi Paesi o vi ha transitato negli ultimi 14 giorni. Vietati i voli diretti e indiretti, in arrivo e in partenza. I contagi aumentano e l'Italia chiude i confini a quei viaggiatori in arrivo dalle zone più a rischio, dove l'epidemia di coronavirus è tutt'altro che nella sua fase discendente con ancora migliaia di contagi e morti. La linea di «massima prudenza» è del ministro della Salute Roberto Speranza che ieri, in accordo con i ministri degli Esteri, dell'Interno e dei Trasporti, ha firmato l'ordinanza che prevede i divieti fino al 14 luglio. «Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi», spiega Speranza. La decisione segue quella presa martedì di bloccare tutti i voli diretti in arrivo da Dacca, capitale del Bangladesh, dopo l'esplosione di focolai nel Lazio con protagonisti cittadini rientrati dal Paese asiatico ancora in piena emergenza, molti dei quali positivi. Scelta che però non ha evitato l'arrivo a Roma e Milano di centinaia di bengalesi imbarcati su voli provenienti da altri Stati, tanto da costringere il governo a bloccarli e rimpatriarli poche ore dopo. E a proposito di questo, mercoledì Speranza aveva scritto al commissario Ue alla Salute Stella Kyriakides e al ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, per chiedere una linea comune sulle «misure cautelative» sottolineando l'urgenza di «una politica comune nella gestione dell'emergenza».

Le frontiere esterne dell'Europa si sono riaperte lo scorso primo luglio senza alcuna restrizione solo per le persone provenienti da 15 Paesi (Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Rwanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay, Cina ma solo con accordi di reciprocità). Per tutti gli altri Paesi, l'accesso è consentito solo per motivi di lavoro, salute o necessità e comunque è sempre obbligatoria la quarantena di 14 giorni. La lista viene rivista ogni due settimane in base ai livelli epidemiologici che devono essere simili a quelli europei registrati negli ultimi 14 giorni, e così il 14 luglio si valuterà anche la situazione dei 13 Paesi «bloccati». Ogni Paese membro può decidere in autonomia sui propri confini. L'Italia ha scelto di lasciare l'obbligo di quarantena per gli arrivi. Nonostante ciò, è scoppiato il caso Bangladesh.

«Chiediamo responsabilità e attenzione degli altri Paesi», dice il premier Giuseppe Conte che poco prima si era detto «fiducioso» negli italiani in caso di una nuova ondata («Il Paese è attrezzato per mantenerla sotto controllo»). Ma Conte sottolinea anche che è necessario «prevedere delle cautele: non possiamo permetterci di subire nuove ondate del virus per disattenzione altrui». E spiega le restrizioni: «In Italia abbiamo preparato un piano di monitoraggio del contagio molto sofisticato. Non possiamo permettere che dai Paesi stranieri arrivino persone positive e non monitorate».

Intanto gli aeroporti di Fiumicino e Malpensa rafforzano i controlli, non solo sui voli dai Paesi della black list ma anche degli altri intercontinentali e dei charter. E lunedì riapre lo scalo milanese di Linate. Lo stop ai voli rischia però di gravare ulteriormente sul settore del turismo italiano già duramente colpito dalla crisi e arriva proprio nello stesso giorno in cui Alitalia annuncia un massiccio aumento di decolli (+24% rispetto a luglio, il doppio rispetto a giugno) dal primo agosto con 1.600 voli alla settimana di cui molti su 32 scali esteri.

Fonte = IL CORRIERE DELLA SERA 10/07/20