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Ingresso in Europa a pagamento. I dubbi di Etoa: «Favorirà il turismo?»

Ingresso in Europa a pagamento. I dubbi di Etoa: «Favorirà il turismo?»

17 Novembre 2016

Ingressi in Europa sotto controllo, compresi quelli da Stati Uniti e Giappone, mercati-chiave per il turismo incoming nel vecchio continente. È l’obiettivo del nuovo European Travel Information and Authorisation System (ETIAS), una sorta di Esta proposto in queste ore dalla Commissione europea per monitorare i viaggiatori free-visa.

Sullo sfondo c’è la necessità di rafforzare le misure di sicurezza nell’area Schengen, senza per questo limitare la libertà di movimento dei viaggiatori. Per Frans Timmermans, primo vicepresidente dellaCommissione Ue, il sistema che dovrebbe essere attivato nel 2020 sarà «semplice, veloce ed efficace».

Per ottenere l’autorizzazione, che a quanto si apprende avrà un costo di 5 euro a persona, basteranno non più di dieci minuti. Ciascun ETIAS, poi, sarà valido per i seguenti cinque anni. Immediata la reazione dell’Etoa, l’associazione europea dei tour operator, per bocca del suo chief executive Tom Jenkins: «Schengen è una storia di successo che ha trasformato l’economia turistica in Europa – ha detto – Un esempio di civiltà che ha portato al nostro continente grandi vantaggi commerciali e culturali. La ricomparsa di controlli temporanei ci ricorda che non possiamo darlo per scontato.

L’ETIAS avrà successo solo se favorirà l’ingresso in Europa per i possessori. Per questo è necessaria un’attenta consultazione per la sua adozione». E poi ha aggiunto: «I costi dovranno restare minimi e non bisognerà trasformerà l’ETIAS in una sorta di tassa di soggiorno. La procedura dovrà essere user-friendly e nella lingua del richiedente. In buona sostanza – ha concluso Jenkins – ci dovrà essere un reciproco scambio di servizi: i controlli all’ingresso negli aeroporti per chi è dotato di questo permesso dovranno essere più snelli.

L’adozione dell’Esta per i viaggiatori verso gli Stati Uniti ha causato un immediato calo dei volumi. Ecco, dobbiamo evitare che accada una cosa simile con l’ETIAS, che sarà invece il benvenuto qualora aumentino i Paesi visa-free dell’area Schengen». Etoa annuncia che lavorerà a stretto contatto con i suoi partner e con la Commissione europea per ottenere questo risultato. - Fonte: L'AgenziaDiViaggi.it