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Iata: aviazione al top nel 2017,  ma resta l'incognita petrolio

Iata: aviazione al top nel 2017, ma resta l'incognita petrolio

16 Dicembre 2016

Anche per il prossimo anno si preannuncia un brindisi per l’aviazione commerciale: secondo lo studio revisionale di Iata, le compagnie aeree del mondo toccheranno ricavi totali per 736 miliardi di dollari con un utile netto di 29,8 miliardi, miglior risultato finanziario degli ultimi dieci anni.

E per il terzo anno consecutivo ci sarà un ritorno sul capitale investito (7,9%) che è al di sopra del costo medio. Il trasporto aereo gode, dunque, di buona salute, anche se Iata ha dovuto ritoccare le sue previsioni che a giugno tracciavano una redditività di 39 miliardi, scesa a circa 35,6.

«Ma le compagnie continuano a fare risultati molto positivi – ha commentato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo di Iata – registrando un triennio da record, il migliore di sempre, anche se permangono rischi di instabilità in alcune aree del mondo e si riscontra un rallentamento del Pil nei Paesi più industrializzati. Tutto questo permetterà di pianificare al meglio gli investimenti su flotta e servizi. Risultati che sono anche il frutto di un duro lavoro di ristrutturazione e re-engineering del business aereo all’insegna dell’alta flessibilità nell’offerta che si adegua alla domanda in costante evoluzione».

Su questo quadro positivo pesa l’ombra, però, di un'incognita non certo marginale, che è l’andamento dei prezzi del petrolio: gli analisti di Iata hanno già prospettato per il prossimo anno un rialzo da 44 a 55 dollari al barile, ma potrebbero esserci anche delle impennate che incideranno sui costi operativi delle compagnie aeree.

Significativo, comunque, il contenimento dell'incidenza del caro-fuel sulla struttura dei costi, fermo al 19%. Nei periodi di crisi, come gli anni 2011-2012, aveva toccato il 33%. Su tutto, però, c’è un dato che genera forte ottimismo: la crescente necessità di connettività aerea nel mondo, in altre parole l'aumento della domanda di collegamenti.

Per il 2017 Iata ha previsto circa 4 miliardi di viaggiatori, con un incremento medio del traffico tra il 4 e il 5%. «Per il prossimo anno – ha concluso de Juniac – il nostro obiettivo è lavorare in partnership con i governi per far comprendere meglio il peso specifico del settore e valorizzare appieno i benefici sociali ed economici di efficienti collegamenti aerei a livello mondiale».

Nel frattempo continuano a migliorare le performance dell’ultimo periodo del 2016: a ottobre la domanda aerea è cresciuta del 5,8% rispetto allo stesso mese del 2015, mentre l'offerta ha registrato un incremento del 6,3%. Un risultato trainato dalle macroregioni di Asia-Pacifico e Medio Oriente con +7% , mentre l’Europa ha fatto segnare un +5,7%. - di Andrea Lovelock - Fonte: L'AgenziaDiViaggi.it