
I trend globali del travel protagonisti al Wttc Global Summit di Roma
“I numeri del turismo, in Italia, confermano che siamo ancora più competitivi, innovativi e al passo con i tempi” – con queste parole ieri la premier Giorgia Meloni ha aperto i lavori della venticinquesima edizione del Wttc Global Summit che si sta svolgendo in questi giorni a Roma. “Oggi l’Italia è la prima nazione europea per competitività turistica regionale – ha detto – e la seconda in Europa per presenze turistiche con quasi 58 mln di arrivi internazionali. Siamo al quinto posto nella classifica globale dei paesi più visitati e ci apprestiamo a scalare un’altra posizione”.
Lo scenario
Una conferma del buon andamento del settore arriva dai dati del Ministero dell’Interno sull’andamento dei flussi turistici nell’estate 2025, che fa segnare un +6,22% rispetto all’estate 2024, e dai dati Eurostat sui pernottamenti nel periodo gennaio-luglio 2025, che registra un +2,2% per l’Italia, superando il +1,6% registrato dalla Spagna.
Secondo Gloria Guevara, ceo ad interim del Wttc: “L’Italia non solo mostra un settore del travel fiorente, destinato a contribuire con oltre 237 mld di euro all’economia quest’anno, ma dimostra anche una vera leadership globale e sta definendo lo standard su come il turismo può alimentare le economie, creare occupazione e ispirare la collaborazione globale”.
La piena ripresa
Nel corso del summit, alcune analisi sul settore hanno messo in luce tendenze 2025 e prospettive per il 2026.
“L’industria globale del travel & leisure sta vivendo una fase di espansione significativa, con una crescita annua pari al 5%, superiore al ritmo registrato nel periodo pre-Covid, quando si attestava intorno al 3% (2015–2019) – ha spiegato Jon Van der Veen, partner di Bain & Company -. Le prospettive restano positive: il prossimo anno il volume complessivo dovrebbe arrivare a 3.000 mld di dollari per quanto riguarda i soli travel services, trainato in particolare dal comparto aereo e da quello alberghiero”.
I driver che ridefiniscono il panorama
Negli ultimi anni il settore dei viaggi ha subito una profonda trasformazione, consolidando alcune tendenze che oggi definiscono la nuova normalità.
Il ritorno del business travel, ormai parte integrante delle strategie aziendali, convive con una crescente domanda di personalizzazione, in cui i viaggiatori si aspettano esperienze e servizi sempre più su misura. Non sono più i beni materiali a guidare le scelte, bensì le esperienze, considerate il vero valore aggiunto di un viaggio. Parallelamente, i viaggiatori premium e luxury stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, orientando le dinamiche di mercato con preferenze sofisticate e una forte attenzione al benessere personale. Nonostante le pressioni sui consumi, il viaggio rimane una priorità, percepito come investimento nella propria qualità di vita. In questo scenario, la GenAI emerge come la vera “wild card”: una leva dirompente capace di ridefinire processi, modelli di servizio e interazioni, aprendo nuove possibilità di innovazione per l’intero comparto.
Generative AI, il grande cambiamento
Entro la fine del 2026 Bain & Company prevede che l’intelligenza artificiale avrà un impatto dirompente sul settore dei viaggi, con trend in forte crescita negli Stati Uniti.
L’adozione di strumenti di AI per la pianificazione di viaggi e itinerari aumenterà di circa quattro volte, passando dal 16% del 2023 al 65% nel 2026. Parallelamente, il numero di compagnie di viaggio statunitensi che sperimentano agenti di AI raggiungerà il 90%, con un incremento pari a sei volte rispetto ai livelli attuali.
Anche l’integrazione dei tradizionali agenti di viaggio con soluzioni di agenticAI crescerà significativamente, quintuplicando fino al 25%. Inoltre, l’ispirazione per i viaggi, guidata sempre più dai social media e dagli strumenti basati su AI, raddoppierà fino al 75%. Infine, anche le entrate accessorie dei fornitori di servizi turistici conosceranno un incremento importante, con una crescita di circa 1,5 volte rispetto ai valori del 2023, toccando il 25% a fine periodo.
“Questi dati confermano come l’Ai non solo stia trasformando il modo in cui i viaggiatori pianificano e vivono le proprie esperienze, ma rappresenti anche una leva cruciale per la crescita economica dell’intero settore – il commento di Andrea Alori, partner di Bain & Company -. La sfida ora sarà cogliere le opportunità offerte dall’AI generativa che promette di trasformare radicalmente l’esperienza del viaggio”.
Italia Grande Bellezza
“La centralità dell’uomo dev’essere la nostra bussola in tutte le sfide che ci aspettano, a cominciare dall’intelligenza artificiale che non deve essere una minaccia ma un’opportunità – il commento del ministro del turismo Daniela Santanchè che ha affiancato la premier Meloni nella cerimonia di apertura del Wttc Global Summit ribadendo l’impegno del Governo italiano nel creare le migliori condizioni di prosperità per le aziende del travel -. Il nostro messaggio vuole essere forte – ha detto -, noi siamo la Nazione della Grande Bellezza, quindi togliamo la polvere ai luoghi dimenticati perché c’è una parte dell’Italia, e per l’esattezza il 96% del nostro territorio nazionale, che i turisti devono ancora conoscere. E proprio su questa parte noi vogliamo continuare a lavorare”.
Il peso dell’Europa
Secondo i recenti dati Wttc l’Europa rimane il cuore pulsante del panorama turistico mondiale, con cinque dei 10 mercati di viaggi e turismo più potenti al mondo in termini di Pil.
L’Italia ha raggiunto i 248,3 mld di dollari nel 2024, sostenuta da una forte spesa dei visitatori internazionali e da meeting ed eventi in forte espansione. La Germania, terzo mercato più potente al mondo, ha contribuito con 525 mld di dollari al Pil nel 2024 mentre il Regno Unito con 367 mld di dollari, confermandosi uno dei mercati più dinamici al mondo. La Francia, la destinazione più visitata al mondo, ha generato oltre 289 mld di dollari e la Spagna in seconda posizione 270 miliardi.
Fonte = GUIDA VIAGGI 30/09/25
Pubblicato sul sito ASTOI il 30/09/2025