
Giappone, Toyoda (Jnto): «Arrivi italiani al +33,4%»
È un anno record per il turismo in Giappone. Tra gennaio e agosto, il Paese del Sol Levante ha accolto oltre 28 milioni di visitatori internazionali, in gran parte provenienti dall’Asia, registrando un incremento del +18,2% rispetto al 2024.
Particolarmente positivo l’andamento del mercato italiano, che ha fatto segnare una crescita del +33,4%, con quasi 200mila turisti nei primi otto mesi dell’anno. Agosto, tradizionalmente il mese preferito dagli italiani per le vacanze, ha confermato il trend con un aumento del +18,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, posizionando l’Italia al primo posto tra i mercati europei.
Merito del fascino irresistibile del Paese asiatico, sottolineato dalla campagna promozionale “Beauty of Japan”, un invito a scoprire la bellezza del Paese asiatico in tutte le sue sfumature e stagioni. Ma soprattutto a conoscere un Giappone autentico e meno esplorato, ispirato ai principi della cultura Zen, che permeano ogni aspetto della vita quotidiana, dall’arte all’architettura, dalla cucina alla natura. Ne abbiamo parlato con Ken Toyoda, direttore esecutivo Italia per Jnto, ente nazionale del turismo giapponese.
Il turismo dall’Italia sta registrando un andamento molto positivo, quali fattori l’hanno determinato?
«Ci sono diversi fattori dietro questo risultato. Innanzitutto, il cambio favorevole: lo yen debole rende il Giappone una destinazione più accessibile, e molti italiani percepiscono il viaggio come più conveniente. Poi c’è la grande popolarità del Giappone tra i viaggiatori italiani: è ormai una meta da sogno, e molti pianificano questo viaggio da tempo. Un altro elemento importante è l’Expo di Osaka, che si è svolto quest’anno; molti italiani, ricordando l’Expo di Milano 2015, hanno deciso di partecipare anche a questo evento. Dal punto di vista promozionale, il Jnto sta portando avanti la campagna annuale dedicata alla “Bellezza del Giappone”, che racconta il Paese attraverso la sua estetica, la natura e le tradizioni. Inoltre, c’è una forte collaborazione con i tour operator e le agenzie di viaggi italiane, che desiderano sempre di più inserire il Giappone nei propri cataloghi».
In che modo collaborate con i partner commerciali italiani, come tour operator o compagnie aeree, per trasformare questi numeri record in vere opportunità di business?
«Essendo un ente governativo, non possiamo offrire incentivi diretti, ma collaboriamo attivamente con agenzie di viaggi e compagnie aeree attraverso campagne di co-marketing e promozioni congiunte. Per esempio, con All Nippon Airways (Ana) realizziamo iniziative comuni. Inoltre, lavoriamo con numerosi tour operator italiani, organizzando eventi e incontri, spesso anche online, che permettono di creare contatti diretti con gli operatori giapponesi, dagli hotel agli enti del turismo locale. Questi momenti di scambio sono fondamentali per costruire nuove opportunità di business».
Qual è l’obiettivo della campagna “Bellezza del Giappone” attualmente in corso?
«L’intento è quello di far vivere un’esperienza più intima e raffinata del Giappone, attraverso itinerari che valorizzino i giardini tradizionali, le architetture storiche, la gastronomia, che unisce gusto ed estetica, e le esperienze di turismo esperienziale, dove l’incontro con le comunità locali permette di scoprire antiche tecniche artigianali. Un’attenzione particolare è rivolta alla valorizzazione delle aree rurali, con proposte di percorsi alternativi alla scoperta di paesaggi incontaminati, tradizioni secolari e stili di vita autentici. Parallelamente, continua la promozione della Golden Route, l’itinerario classico che collega le città più iconiche del Paese del Sol Levante. In sintonia con le nuove tendenze di viaggio, cresce infine l’interesse verso il turismo d’avventura, il turismo di lusso e quello slow, sempre più apprezzati da chi cerca esperienze autentiche, personalizzate e di qualità».
Una crescita così rapida comporta anche sfide in termini di sostenibilità e gestione dei flussi turistici. Quali strategie sta adottando Jnto a questo riguardo?
«L’overtourism è una delle nostre principali sfide. Città come Tokyo, Kyoto e Osaka sono spesso sovraffollate, quindi stiamo lavorando per distribuire meglio i flussi turistici. Promuoviamo i periodi di bassa stagione, come l’inverno o i mesi tra primavera ed estate. Curiosamente, gli italiani viaggiano molto anche in estate, quando molti altri Paesi evitano il Giappone a causa del clima caldo e umido, e per noi questo è un vantaggio. Inoltre, incoraggiamo la scoperta di destinazioni meno note, come Kanazawa o Takayama, che sono già molto amate dal pubblico italiano. Ma ci sono tantissime altre località meravigliose ancora da scoprire. È un po’ come per l’Italia: molti turisti visitano solo Roma, Firenze e Venezia, ma il Paese offre molto di più. Lo stesso vale per il Giappone. Attualmente, circa il 70% dei visitatori italiani sono first timer, che quindi scelgono le mete classiche. Ma c’è già un 30% di viaggiatori repeater, e per loro promuoviamo percorsi alternativi, più autentici e sostenibili».
Guardando al medio termine, come vi aspettate che evolverà il profilo dei viaggiatori che visitano il Giappone?
«Ci aspettiamo un’evoluzione verso forme di slow travel e turismo esperienziale. Gli italiani, in particolare, mostrano un grande interesse per la storia, l’artigianato e la cultura locale, vogliono capire, conoscere, provare. Per questo stiamo sviluppando proposte legate all’esperienza diretta, laboratori di artigianato, attività culturali, itinerari tematici, pensate soprattutto per chi visita il Giappone per la seconda o terza volta».
Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 17/19/25
Pubblicato sul sito ASTOI il 17/10/2025