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Gfk: i Millennial preferiscono le agenzie di viaggio

Gfk: i Millennial preferiscono le agenzie di viaggio

28 Luglio 2017
Nonostante la crescita costante dell’online, che negli ultimi anni ha cambiato profondamente il modo in cui le persone fanno acquisti, vacanze comprese, molti analisti sono concordi nell’affermare che il negozio fisico – inteso come luogo dove è possibile guardare e toccare i prodotti prima di comprarli e ricevere consigli da un esperto – non è affatto finito.

Secondo quanto emerge da una ricerca effettuata da GfK nel Regno Unito, questo è particolarmente vero per il settore travel. Interrogati sulle fonti normalmente utilizzate per decidere il tipo di vacanza da intraprendere, il 20% degli intervistati ha citato l’agenzia di viaggio.

Curioso rilevare come la percentuale di chi cita l’agenzia tra i canali utilizzati sia decisamente più alta (25%) tra i Millennial (25-34 anni) rispetto che tra le persone con un’età compresa tra i 45 e i 59 anni (11%).

Un altro segmento che utilizza l’agenzia più della media (23%) è quello dei leading edge consumers, una nuova categoria di consumatori “smart” individuata da GfK, che include early adopter, influencer e consumatori appassionati di un determinato prodotto. L’analisi dei Lecs è utile per individuare trend predittivi del comportamento futuro dei consumatori.

I risultati dello studio suggeriscono che gli utenti delle agenzie di viaggio potrebbero essere diversi da quelli che ci aspettiamo. E forse la presenza di consulenti esperti in agenzia può aiutarci a spiegare questo fenomeno.

Secondo quanto emerge dallo studio GfK Consumer Life, a livello internazionale il 44% dei consumatori spende molto tempo a fare delle ricerche prima di un acquisto importante. Per dei consumatori appassionati di viaggio, la vacanza rappresenta sicuramente un momento importante dal punto di vista emotivo, oltre a comportare spesso un esborso significativo di denaro. A fronte di queste aspettative, i consumatori si aspettano di vivere un’esperienza appagante e sono poco disposti a rischiare.

Rispetto alla vacanza fai-da-te che si può prenotare online, i consumatori appassionati (Lecs) che si rivolgono all’agenzia di viaggio si aspettano di avere a disposizione un consulente esperto, che da una parte li aiuti a costruire la loro “vacanza su misura” e dall’altro gli semplifichi la vita (4 consumatori su 10 sono pronti a pagare di più per un servizio che rende loro la vita più facile).

Per i consumatori più giovani (Millennial) invece, i consulenti dell’agenzia possono essere una fonte di aiuto e consiglio per alcune destinazioni che magari non considererebbero da soli.

Anche come luogo fisico, non è detto che l’agenzia di viaggio debba per forza essere legata a un approccio di vendita tradizionale. Al contrario, l’esperienza in-store può essere sfruttata come un’opportunità per sorprendere e coinvolgere, ad esempio utilizzando touchscreen interattivi, visori per la realtà virtuale e altri dispositivi che possono aiutare il cliente a scoprire e “immergersi” nella destinazione prescelta.

Secondo i dati di GfK Consumer Life, la percentuale di persone che considera le interazioni virtuali tanto significative quanto quelle reali cresce in maniera costante, ed è passata dal 21% nel 2011 al 30% attuale. Le innovazioni tecnologiche rappresentano quindi un’opportunità importante per le agenzie di viaggio, in quanto possono aiutarle a presentare ai clienti in maniera più intensa e realistica l’esperienza di viaggio. – Fonte: TravelQuotidiano.com