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EUROPA, ETC ALLONTANA LA RIPRESA: “SOLO NEL 2024”

EUROPA, ETC ALLONTANA LA RIPRESA: “SOLO NEL 2024”

12 Novembre 2021

La piena ripresa dei volumi di viaggio in Europa? Solo nel 2024. E’ questo il dato principale che emerge dall’ultima analisi della European Travel Commission.

Il report European Tourism 2021 – Trends & Prospects – Q3 spinge infatti più in là del previsto il ritorno ai livelli pre-pandemia sui mercati europei, per una serie di fattori mitigati solo parzialmente dal fatto che il Vecchio Continente sia il più performante rispetto a tutti gli altri, principalmente grazie alle più alte percentuali di vaccinazione anti-Covid.

“Viva il Greenpass”

Ma Etc non vede tutto nero: nel report non manca infatti di sottolineare che le destinazioni europee hanno goduto di una stagione estiva migliore del previsto grazie al successo dei programmi anti-Covid, compresa la creazione di un certificato digitale unico dell’Unione europea, che “è stato determinante per garantire viaggi sicuri all’interno dell’Ue e ha contribuito a semplificare la mobilità transfrontaliera”. E’ proprio per questa relativa semplicità di spostamento, che i viaggi intra-comunitari – secondo Etc – rappresenteranno l’85% degli arrivi internazionali nel 2021, rispetto al 77% del 2019.

Ogni Paese, una ripresa: vince la Grecia

La ripresa ha assunto forme anche molto diverse tra loro, nei vari Paesi. Etc rileva che le nazioni che hanno goduto di maggiori vantaggi sono state quelle che hanno riaperto prima i loro confini ai viaggiatori vaccinati. La classifica dell’estate europea vede infatti primeggiare la Greciache ha registrato il più forte aumento dei pernottamenti, anche se ha finito per calare del -19% rispetto al 2019 e sebbene gli arrivi di stranieri siano stati molto deboli (-66,6%) .

Italia in media, Repubblica Ceca maglia nera

Sul podio di chi ha limitato i danni anche la Croazia, la SerbiaMonaco e il Lussemburgo, tutti con un segno meno inferiore o pari al -50%. L’Italia ha fatto segnare – in questo caso tra gennaio e giugno, ultimo dato ufficiale disponibile – , un -69,8% di arrivi, con gli stranieri a -77,4%. La maglia nera spetta alla Repubblica Ceca (-94%), che ha subìto il calo più marcato a causa delle rigide misure anti-Covid stabilite dalle autorità durante l’intero periodo.

Lungo raggio, è ancora notte nera

Sul segmento del lungo raggio, la strada da percorrere “è ancora molto lunga”, si legge nel report. Gli arrivi di turisti internazionali in Europa sono ancora diminuiti del -77% a metà anno rispetto al 2019. E su questo versante, le campagne di vaccinazione più lente che caratterizzano l’Europa orientale e alcuni grandi mercati di origine potrebbero ritardare la ripresa, malgrado le politiche di apertura graduale di corridoi turistici. Ad esempio, gli arrivi dagli Stati Uniti verso l’Europa sono a -90% rispetto al 2019 per un terzo delle destinazioni europee. Anche l’assenza di turisti cinesi si è fatta sentire “dolorosamente” in tutta Europa, anche qui con percentuali da -90%. A fine anno, secondo Etc, gli arrivi dai mercati di lungo raggio in Europa chiuderanno a -60%. Per giunta, in uno scenario che per il futuro prossimo non esclude restrizioni in continua evoluzione, riacutizzazioni, caos sui codice-colore e sulle diverse applicazioni degli stessi nei vari Paesi della Ue.

La fine del low cost?

Altro topic sul quale si interroga l’analisi di Etc è quello della eventuale “fine” dei viaggi low cost, specie sul lungo raggio. Il report non giunge a una conclusione definitiva, ma spiega che specie il comparto aereo, duramente segnato dal biennio di quasi totale inattività, sarà difficilmente in grado di non rivalersi sulla bigliettistica, malgrado i forti aiuti di buona parte dei governi nazionali. E se le programmazioni stanno via via tornando alla normalità, in EUropa, è tutto ancora molto indefinito sui mercato transatlantici. E in più, pesa anche il costo del Jet Fuel, cresciuti del +117,5% in un anno e tornati ai livelli dell’estate 2018.

“Serve più libertà”

Commentando il report, il presidente Etc Luís Araújo ha sottolineato una volta di più l’importanza delle vaccinazioni per riconquistare la mobilità internazionale, ma ha chiesto misure ulteriori: “È chiaro il ruolo fondamentale che i programmi di vaccinazione hanno già svolto nell’aiutare la ripresa del travel, allentando i requisiti di ingresso e aumentando l’attrattiva dei viaggi durante la stagione estiva. Tuttavia, gli sforzi di vaccinazione non saranno sufficienti: con l’avvicinarsi dei mesi invernali, è imperativo che l’Europa si impegni per ripristinare ulteriormente la libertà di movimento attuando approcci più coerenti per viaggiare all’interno e all’esterno dell’Ue”. G.M.

Fonte = GUIDA VIAGGI 12/11/21