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Decreto Alitalia, sì dalla Camera: vendita entro il 31 ottobre. Ma il governo frena

Decreto Alitalia, sì dalla Camera: vendita entro il 31 ottobre. Ma il governo frena

20 Giugno 2018
Il provvedimento ha incassato 512 voti favorevoli (nessun contrario, 30 gli astenuti). Il sottosegretario Crippa: non specificare la quota che lo Stato potrebbe conservare. Fassina: una preoccupante continuità tra questo esecutivo e il precedente. I grillini: "Vuoto di informazioni, ora sentire i commissari"

L'aula della Camera ha definitivamente approvato il decreto legge che proroga al 31 ottobre 2018 il termine per completare la procedura di cessione dell'alitalia e al 15 dicembre successivo la restituzione del prestito di 900 milioni complessivi. Il provvedimento ha incassato 512 voti favorevoli (nessun contrario, 30 gli astenuti).

L'aula ha respinto tutti gli emendamenti presentati confermando così il testo licenziato dal Senato (il decreto sarebbe scaduto il prossimo 26 giugno).

"Il tema di una presenza dello Stato nel capitale di Alitalia esiste. E' sul piatto, è all'attenzione del governo". Così il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Davide Crippa. Il sottosegretario, però, non condivide  l'ordine del giorno a firma Stefano Fassina (Leu) che impegnava il governo a detenere un quota del 25 per cento nella compagnia aerea.

Il sottosegretario ha chiesto di non intererire con questa fase della trattative: "Credo sia restrittivo andare a dire quanto eventualmente capitale sociale dello Stato debba essere all'interno della compagine".

Dice Fassina (di Liberi e Uguali): "Su Alitalia il governo M5S-Lega e specificamente il ministro Di Maio si muovono in una continuità preoccupante con il Governo Gentiloni-Calenda. Sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti di LeU per promuovere l'ingresso dello Stato nel capitale della compagnia aerea e per evitare lo spezzatino. Questi obiettivi sono stati assunti come impegni in un ordine del giorno, ma con la formula retorica e debole di valutare l'opportunità di".

"Chiediamo ancora una volta al ministro Di Maio di pronunciarsi in modo chiaro. Intende promuovere l'ingresso dello Stato in Alitalia per garantire un adeguato piano industriale? Intende dare un chiaro mandato ai commissari per una vendita unitaria della compagna? Le responsabilità politiche del futuro di Alitalia sono sulle spalle del governo oggi in carica. Ci sono i tempi per correggere le posizioni ereditate".  

Robattono i grillini: "Anche in questa legislatura, come in quella precedente, siamo costretti ad occuparci nuovamente del caso Alitalia. Scelte irresponsabili e sbagliate ci hanno fatto arrivare oggi al terzo decreto, l'ennesimo, per il salvataggio della nostra ex compagnia di bandiera. Non saremmo mai dovuti arrivare a questo punto, soprattutto perché è dagli anni Novanta che ci portiamo dietro il fantasma dei conti in rosso di Alitalia. Con tutte le conseguenze economiche che questa disastrosa situazione ha avuto sul bilancio italiano": così il parlamentare del Movimento 5 stelle Diego De Lorenzis. 

"Per queste ragioni noi del M5S abbiamo votato a favore di questo provvedimento per poter lavorare, durante questi ulteriori 3 mesi di proroga, a tutte le questioni di vitale importanza che riguardano alitalia.  Si è creato un vero e proprio vuoto informativo che il governo ha intenzione di colmare ascoltando i commissari e tutte le parti in causa al fine di adottare tutti gli interventi necessari, in primis quelli volti ad acquisire maggiori informazioni. La norma non determinerà nuovi oneri a carico del bilancio dello stato, nè alcun effetto finanziario". - Fonte: Repubblica.it