Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
News Turismo
Brexit, rischio cieli vuoti dal 2019

Brexit, rischio cieli vuoti dal 2019

13 Dicembre 2017
La Commissione europea: "In mancanza di un accordo, da marzo del 2019 i vettori inglesi non potranno più volare nell'Unione". Intanto l'Etoa chiede rassicurazioni sui lavoratori europei nel Regno Unito

I cieli tra Ue e Regno Unito potrebbero essere svuotati da marzo 2019, per i vettori britannici, a meno di un accordo sui servizi aerei all’interno delle più ampie trattative per la Brexit. Lo ha confermato Bruxelles attraverso la direzione generale per la Mobilità e dei trasporti della Commissione europea, che ha affermato: "I vettori aerei del Regno Unito non godranno più dei diritti di traffico garantiti dagli accordi di trasporto aereo di cui l'Unione è parte, in entrata ed in uscita dal territorio britannico e da o verso gli stati membri dell’Ue".

Il segretario generale del sindacato piloti britannico Brian Strutton ha espresso preoccupazione per una presa di posizione europea che “mette nero su bianco che i voli potrebbero essere bloccati: abbiamo bisogno del governo del Regno Unito per regolare il traffico aereo e, ancora una volta, non è pensabile che sia un vantaggio non avere alcun accordo".

Sul versante della tourism industry, “la Brexit danneggerà la produttività”. E’ questo il senso del messaggio che l’Etoa, l’associazione del comparto turistico europeo, intende portare avanti nel corso del meeting di oggi con il Migration Advisory Committee britannico. Etoa chiederà rassicurazioni perché l'assunzione di lavoratori non britannici rimanga possibile con semplicità e che resti esente da oneri burocratici. Tom Jenkins, ceo di Etoa, ha dichiarato: "Le persone sono il bene più importante di qualsiasi organizzazione. Non dobbiamo ridurre i talenti disponibili in Gran Bretagna da 500 a 60 milioni, in particolare quando i lavoratori dell'Ue non britannici hanno competenze che non possono essere replicate a livello nazionale. Abbiamo bisogno del governo per attuare una nuova strategia per l'occupazione nel turismo che consenta all'industria di assumere cittadini dell'Ue non britannici con la stessa facilità con cui può attualmente. Tale strategia, per evitare un aumento della burocrazia, è già stata elaborata dall'industria. È sul tavolo. Abbiamo bisogno che il governo la adotti". – Fonte: Guidaviaggi.it