Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
Comunicati stampa Astoi
ASTOI SU DIRETTIVA EUROPEA PACCHETTI TURISTICI: LAVORO LUNGO E IMPEGNATIVO PER LA DIFESA DEI DIRITTI DEI TOUR OPERATOR, MA IL TESTO NON RISULTA EQUILIBRATO

ASTOI SU DIRETTIVA EUROPEA PACCHETTI TURISTICI: LAVORO LUNGO E IMPEGNATIVO PER LA DIFESA DEI DIRITTI DEI TOUR OPERATOR, MA IL TESTO NON RISULTA EQUILIBRATO

La Commissione IMCO (Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori) ha approvato il testo della Direttiva Europea sui Pacchetti Turistici. La proposta sarà sottoposta al dibattito e al voto in seduta plenaria del Parlamento, probabilmente a settembre e, una volta adottato il testo finale, ciascuno Stato membro avrà due anni di tempo per recepirlo.  

Il contributo fornito da ASTOI Confindustria Viaggi al Ministero del Turismo, che ha seguito il negoziato a livello europeo, così come il dialogo con gli europarlamentari coinvolti è stato costante. Siamo partiti da un impianto estremamente sbilanciato e immotivatamente dannoso per il comparto e, dopo importanti sforzi, si è giunti ad un testo che ha recepito molti dei rilievi da noi sollevati, ma che non possiamo certamente ancora ritenere equilibrato.

La Direttiva attualmente in vigore, soggetta a revisione, rappresentava già un “unicum” nel panorama legislativo che connota il settore, garantendo al viaggiatore acquirente di pacchetti turistici tutele incomparabili rispetto a quelle offerte da altri soggetti della filiera (vettori, alberghi, etc).

L’introduzione di meccanismi più stringenti e penalizzanti, come ad esempio multe pari al 4% del fatturato in caso di inosservanza delle disposizioni della futura Direttiva – considerato che l’EBITDA dei Tour Operator non è molto lontano da tale soglia - non si basa pertanto su alcuna evidenza e non risponde a logiche dettate da un gap di tutele da colmare.

È stata espunta dal testo normativo la disposizione che fissava un tetto massimo agli acconti, previsione che andava contro ogni regola di libero mercato e che avrebbe danneggiato esclusivamente gli operatori turistici, i quali già chiedono anticipi più che ragionevoli ai propri clienti.

Si è giunti ad un faticoso compromesso sulla definizione delle “circostanze inevitabili e straordinarie” andando ad inserirle correttamente nel perimetro degli eventi eccezionali (guerre, calamità naturali, etc) ed eliminando la previsione relativa alle circostanze verificatesi nel luogo di residenza, in aggiunta a quelle che possono verificarsi nel luogo di partenza, di arrivo o in altri luoghi interessati dal viaggio. È stato però mantenuto un passaggio che fa riferimento al fatto che “si possa ragionevolmente prevedere” che il contratto di pacchetto turistico sia influenzato da tali circostanze eccezionali, quando il criterio di “ragionevole prevedibilità” non può essere contenuto in un testo normativo, in quanto per sua natura non oggettivo.

È stata scongiurata l’ipotesi che un avviso emanato dalla Farnesina potesse rappresentare esso stesso il titolo che rende legittimo l’annullamento senza penale del contratto da parte del viaggiatore a 28 giorni dalla partenza, pur essendo stato introdotto un passaggio che considera le avvertenze ufficiali sui viaggi “elementi importanti da tenere in considerazione nella valutazione della giustificazione di una risoluzione del contratto”.

Sull’iter di revisione della Direttiva Pacchetti, il Presidente di ASTOI Confindustria Viaggi, Pier Ezhaya, commenta: “E’ stato come affrontare un percorso in salita con un’inutile zavorra da 100 kg sulle spalle. Siamo partiti da un testo che conteneva penalità gratuite per gli operatori ed abbiamo lavorato alacremente per evitare danni che sarebbero stati infinitamente più seri senza il nostro intervento. Ciò che abbiamo chiesto, sin dall’inizio, era solo di poter raggiungere un equilibrio tra le esigenze delle aziende e quelle dei consumatori, con l’adozione di una normativa che non fosse irragionevolmente gravosa e che potesse essere in linea con le dinamiche ordinarie di mercato. Abbiamo evitato il peggio, ma il lavoro non è terminato. Seguiremo con attenzione gli ulteriori step dell’iter ed affiancheremo il Ministero nella fase del recepimento per cercare di limare i restanti aspetti potenzialmente dannosi”.