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Alitalia Sai al via con l'aumento di capitale

Alitalia Sai al via con l'aumento di capitale

20 Dicembre 2014

L'operazione è necessaria per riempire quella che è una scatola vuota, con 50mila euro di capitale, con le attività operative che oggi sono nella Cai e con i soldi che verserà Etihad, in base agli accordi firmati l'8 agosto scorso. Le attività verranno travasate nella nuova Alitalia con i conferimenti lunedì 22 dicembre, per un valore che si può stimare in 403 milioni di euro, visto che Etihad, con un versamento in denaro di 387,5 milioni, avrà il 49% del capitale.

Con i conferimenti passeranno nell'Alitalia Sai le attività operative, la flotta (ridotta a 118 aerei), i dipendenti, circa 12mila, esclusi i 2.251 esuberi. Nella Cai resteranno il grosso dei debiti e il contenzioso che James Hogan, l'a.d. Etihad, non si è voluto accollare. L'altro passo dell'aumento di capitale sarà il contestuale versamento dei soldi freschi iniettati da Etihad. Il socio (pubblico) emiratino verserà complessivamente 560 milioni di euro, ripartiti in tre operazioni: 387,5 milioni per il 49% della nuova compagnia; 112,5 milioni per comprare da Cai il 75% di Alitalia Loyalty, la società del MilleMiglia; 60 milioni per comprare da Alitalia 5 coppie di slot a Londra Heathrow, le bande orarie di decollo e atterraggio, che saranno riaffitttate alla nuova Alitalia.

I conferimenti e i versamenti di capitale si faranno lunedì 22 dicembre. Se non si farà in tempo a completarli termineranno la mattina di martedì 23 dicembre. Così si farà il «closing» dell'accordo Alitalia-Etihad dell'8 agosto. La nuova compagnia sarà operativa dal primo gennaio 2015. Cai rimarrà una sorta di bad company, ma resterà una società normale. Nell'attivo avrà anche il 51% della nuova Alitalia. Negli accordi raggiunti tra i soci della Cai per la ricapitalizzazione di 300 milioni della Cai necessaria a sostenere l'operazione Etihad, è stato stabilito che ci sia un terzo soggetto intermedio, la Midco. Questo è il contenitore separato nella quale Poste Italiane verseranno la loro quota di 75 milioni (di cui 25 finora anticipati, sui 180 milioni messi da tutti i soci italiani). In linea formale Cai è l'azionista di maggioranza con il 51%, questo è stato fatto per salvare in apparenza il controllo in mani italiane.

Secondo il regolamento Ue il controllo di un'aviolinea europea deve essere di diritto e di fatto di soci europei, altrimenti Alitalia perderebbe i diritti di volo in Europa. Ma la Cai ha circa 25 soci, i principali sono Poste, Intesa Sanpaolo, Unicredit, il gruppo Benetton con Atlantia e l'Immsi di Roberto Colaninno. Etihad, che da sola avrà il 49%, è quindi l'azionista individuale numero uno, oltre che il più forte per capacità finanziaria e industriale. Hogan è vicepresidente della nuova Alitalia, l'a.d. Silvano Cassano era suo consulente prima dell'accordo ed è stato scelto «congiuntamente» da Cai e Etihad. Il nuovo presidente Luca Cordero di Montezemolo è molto gradito al socio degli Emirati Arabi Uniti, dove ha sviluppato relazioni e affari sia con Ferrari sia con Poltrona Frau. Difficile dubitare che Etihad non avrà il comando della nuova Alitalia.

Newco è un nome generico e transitorio che viene assegnato a una nuova azienda (Newco, in inglese, sta per New company) che sorgerà da una ristrutturazione o da un progetto di creazione di una nuova azienda. Nel caso del riassetto di Alitalia, si prevede la creazione di due newco: quella di mezzo, che avrà il 51% della nuova compagnia aerea e per soci gli attuali azionisti di Cai più Poste, sarebbe la cosiddetta Midco. Fonte: Il Sole 24 Ore (di G.D.)