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Rassegna stampa Astoi
Wall Street Italia.it - Egitto: da stabilità ripresa turismo. Operatori italiani protagonisti

Wall Street Italia.it - Egitto: da stabilità ripresa turismo. Operatori italiani protagonisti

12 Giugno 2014

''Nessun dubbio, gli italiani torneranno sul Mar Rosso. Anzi, lo stanno gia' facendo da qualche settimana''. I commercianti locali il polso del turismo a Marsa Alam lo tastano ogni sera, quando attendono con la simpatia e la disponibilita' di sempre i turisti nei loro negozi di souvenir. E quel termometro dal sapore antico, ma di assoluta precisione, quello che prende la temperatura al suono del registratore di cassa, dice che l'''effetto Al-Sisi'' si sta iniziando a sentire. ''Tedeschi, inglesi e russi non se ne sono mai andati, gli italiani invece si' - spiega un esperto operatore commerciale -. Ma stanno tornando e per noi questo significa tanto, sono i clienti che piu' spendono''.

Il merito di queste prove tecniche di ripresa dei flussi dal Bel Paese, che solo qualche anno fa valevano costantemente oltre il milione di turisti l'anno, per chi fa commercio ha un nome preciso: stabilità, identificata oggi nella figura del generale che ha stravinto, come ci si attendeva, la tornata presidenziale. ''Al-Sisi segna un passaggio importante nella giovane storia democratica egiziana - aggiunge un altro operatore locale poco piu' che trentenne -. Sa leggere il presente e sa dare prospettiva a questa nazione che per qualche stagione ha sognato ma che poi si e' svegliata in un incubo. Vale anche per il turismo''. Risorsa peraltro determinante e che coinvolge almeno 4 milioni di lavoratori egiziani: nel 2010 l'Egitto incassava 12,5 miliardi di dollari con circa 15 milioni di arrivi da tutto il mondo. Gli italiani, complice l'unicita' di destinazioni come Sharm o Marsa Alam, per stagionalita' e distanza (sole 3 ore), oltre che per un rapporto qualita'-prezzo straordinario, facevano come detto ampiamente la loro parte.

L'instabilita' della terra dei faraoni, accentuatasi sin dal post Mubarak e passata attraverso la primavera araba, i fratelli musulmani e il deposto Morsi, ad ogni nuovo attentato ha visto logicamente sfumare milioni di turisti, fino ai numeri da crollo (un po' meno per il Mar Rosso) del 2013, con solo 9,5 milioni di visitatori e 5,8 miliardi di dollari di ricavi. Nei primi mesi del 2014 e' andata ancora male. Adesso, pare, l'inversione c'e', si chiami o no effetto Al-Sisi. Di sicuro ha funzionato l'azione tambureggiante del ministero del turismo egiziano, e del suo titolare, Hisham Zaazou, che negli ultimi mesi sta facendo germogliare i primi buoni frutti. Il programma di rilancio turistico, purtroppo non il primo nell'ultimo decennio, guarda al 2020 e a 25 milioni di visitatori, per altrettanti 25 miliardi di dollari di ricavi. In questo l'Italia, quella dei tour operator d'eccellenza e soprattutto dei tanti amanti di questi luoghi eccezionali, vuole tornare a fare la sua parte.

Cosi' nella cornice di Port Ghalib, polo turistico di investitori del Kuwait poco distante da Marsa Alam, l'Astoi, cioe' la confindustriale italiana dei viaggi, del neopresidente Luca Battifora, insieme ai network del turismo, a marchi storici come Alpitour, Eden, Going, Settemari, Swan Tour, Turisanda e Veratour, oltre alle compagnie aeree Blue Panorama, Meridiana e Neos (in collaborazione con l'ente del turismo egiziano e Egyptair), ha chiamato a raccolta l'intera filiera turistica nazionale, per un focus in svolgimento fino a domani con la partecipazione di circa 800 agenti di viaggio italiani. Iniziativa unica, con un solo obiettivo, riportare ad oltre il milione il flusso di turisti italiani verso l'Egitto oggi drasticamente tagliato per oltre il 50% rispetto al dato del 2010 (1.144.384 turisti). ''United for Egypt'', questo il nome dell'evento, vuole anche rilanciare destinazioni, come Marsa Alam, non ''colpite'' dallo sconsiglio della Farnesina. D'altronde è lo stesso ministero.