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Rassegna stampa Astoi
Unione Sarda.it - Turismo: gli italiani non vanno al mare. Calo delle presenze dell'8% nell'Isola

Unione Sarda.it - Turismo: gli italiani non vanno al mare. Calo delle presenze dell'8% nell'Isola

06 Luglio 2013


Calo delle presenze dell'8% tra i turisti che scelgono il mare, più accentuato tra gli italiani con una flessione prevista del 10% in termini di presenze e del 15% in termini di spesa.

Sono questi i dati, citati da Astoi Confindustria Viaggi all'assemblea in corso a Porto Cervo, che da due anni caratterizzano le vacanze nelle località di mare italiane. "Questi dati non ci sorprendono", commenta Nardo Filippetti, presidente dell'associazione di categoria che rappresenta i maggiori operatori turistici italiani.

"Da anni, il prodotto 'mare Italia' è interessato da una debolezza intrinseca della propria offerta dovuta principalmente a scarsa competitività rispetto ad altre destinazioni internazionali come quelle mediterranee e del Golfo arabico", e secondo Filippetti, tra i fattori imputati del ridimensionamento di uno dei punti forti del turismo nostrano, c'è sì "la ridotta capacità di spesa degli italiani che ha provocato una forte contrazione di tutti i consumi", ma pesano anche "altri fattori concomitanti che connotano da tempo l'andamento del mercato. Per citarne solo alcuni: cattivo rapporto qualità-prezzo, scarsa innovazione di prodotto, nuove logiche distributive, disintermediazione, mancato adeguamento alla rapida evoluzione della domanda". In questa situazione, spiega Astoi, c'è chi resiste e chi soffre la crisi più di altri.

"Alcune mete balneari italiane - continua Filippetti - mantengono comunque il loro appeal e fanno registrare, nonostante la crisi, buone performances", come il Salento, la Riviera Romagnola, la Sicilia e le isole Eolie. La Sardegna, dove quest'anno si svolge l'assemblea dell'associazione, "invece, non riesce a risollevarsi da un calo di presenze che sembra essere ormai strutturale".

"Manca un pensiero turistico nel nostro Paese", è l'analisi di Andrea Babbi, direttore generale dell'Enit: "Se ne parla, ma si dicono cose banali e scontate. La verità è che manca una vera lobby pro-turismo, e da qui deriva anche l'incapacità del sistema bancario di finanziare". "Chiediamo con forza - conclude - che il piano per il turismo fino al 2020 del precedente governo sia finanziato e attuato".