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Rassegna stampa Astoi
Sardegna - L'allarme

Sardegna - L'allarme

06 Luglio 2013


"Crollo nei porti e meno turisti. L'isola affonda"

Oltre mezzo milione di turisti in meno e trasporti marittimi in picchiata con un calo del traffico nei principali porti di quasi il 30 oper cento tra il 2010 e il 2012, ma anche un offerta ricettiva che dovrà necessariamente adattarsi al mercato. Il crack del comparto turistico sardo è nei dati della Banca d Italia che mostrano un riduzione degli arrivi in Sardegna tra il 2009 e il 2012 di 531.000 turisti in meno, di cui 466.000 italiani. Nello stesso periodo sono andati in fumo ben 2.780.000 pernotti sull Isola.

Sono questi i numeri della crisi citati nell assemblea di Astoi Confindustria Viaggi, in corso a Porto Cervo con il convegno dal titolo che da solo vale un programma:  La Sardegna isolata dalla crisi dei trasporti: calo delle prenotazioni ed effetti sull economia turistica . Il segno meno riguarda soprattutto il traffico nei principali porti sardi che, nel periodo 2010-2012, hanno subito un decremento del 28,83% pari a 1.970.000 passeggeri trasportati in meno. A titolo informativo si riporta che nel 2011 l Antitrust ha accertato il caretllo tra le compagnie degli armatori privati (Moby, Gnv e Snav) che hanno strozzato la Sardegna con aumenti medi minimi del 65% nelle tratte tra l Isola e il Continente.

Nell estate del caro traghetti per la prima volta nella storia gli arrivi dei vacanzieri con l aereo hanno superato gli sbarchi dalle navi. Il dato trova conferma in quello riportato nel convegno di Porto Cervo: il traffico aeroportuale dal 2011 al 2012, ha registrato un calo contenuto (1,08%) che significa 76.000 passeggeri in meno. «Una riduzione di presenze, ormai strutturale», dice il presidente di Astoi, Nardo Filippetti, dovuto sì alla crisi dei trasporti «ma anche ad altri fattori come il cattivo rapporto qualità prezzo, scarsa innovazione di prodotto, nuove logiche distributive, mancato adeguamento alla rapida evoluzione della domanda». L assessore del Turismo, Luigi Crisponi punta il dito contro gli armatori:«Se da questa terra si prende è necessario restituire con gli interessi, perché per tutti i giochetti sulla pelle del popolo sardo mancano all appello oltre un 1,3 milioni di presenze. In tre anni persi 5 milioni di euro e 8mila lavoratori, chiuse mille attività d impresa l anno e siamo preoccupati che la nostra economia possa essere ulteriormente ferita».

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