Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
Rassegna stampa Astoi
PAMBIANCO HOTELLERIE - CONSULENTI DELLA FILIERA

PAMBIANCO HOTELLERIE - CONSULENTI DELLA FILIERA

12 Maggio 2021
IL TURISMO ORGANIZZATO PENSA A UNA GRANDE 'ALLEANZA' CON L'HOTELLERIE. INTANTO, I TOUR OPERATOR PROCEDONO SU UN DOPPIO BINARIO: LA VENDITA DI PACCHE777 TRAMITE LA FILIERA DEL TRADE E IL BUSINESS HOSPITALITY CON LA GESTIONE DI PROPRIE STRUTTURE.

Valtur, Veratour, Alpitour, I Grandi Viaggi: questi brand storici, per tantissimi italiani rappresentano le vacanze, estive ma non solo. Fanno tutti parte di un mondo che ha avuto, negli ultimi 50 anni, un ruolo fondamentale nell'industria italiana del turismo: quello del tour operating. Si tratta di imprese che organizzano pacchetti turistici compresivi di trasferimenti e soggiorno, più altri servizi di vario tipo (gastronomici, sportivi o matrimoniali ad esempio), e li commercializzano 'indirettamente', soprattutto attraverso il canale delle agenzie viaggi. Secondo le ultime statistiche, il 7% degli italiani ha organizzato le proprie vacanze con questa filiera, il cui valore sul mercato è pari a circa 13 miliardi di euro, e che fa parte integrante dell'industria turistica nazionale. Un'industria che nel suo complesso, va ricordato, nel 2019 ultimo anno `normale' a livello di business produceva un volume di affari pari a 236 miliardi di euro, pari al 13% del Pil dell'Italia, dando lavoro in maniera diretta o indiretta a 3,5 milioni di addetti (pari al 14,9% dell'occupazione nazionale), attraverso 13mila imprese. E il maggiore effetto della pandemia sul turismo è stato proprio economico: il 2020 ha infatti registrato un deficit di 120 miliardi di euro abbassando il giro d'affari del turismo a 116 miliardi (e al 7% del Pil), circa la metà di quello che era.
Anche se c'è da dire che in questo senso è andata peggio a Paesi `competitor' della Penisola: come la Spagna (-62,7% di giro d'affari), il Regno Unito (-62,3%), la Cina (-59,9%) e la Turchia (-54,2%), secondo i dati Wttc 2021.
 
IL VALORE DELL'ASSISTENZA
Il settore si sta interrogando su come affrontare un simile scenario e su quali sono le strategie adatte a riportare il mondo del turismo organizzato ai livelli che gli competono. Ci si chiede come i valori di consulenza, assistenza e sicurezza veicolati dalla filiera industriale del tour operating possano contribuire al futuro del travel, E come la loro strategia industriale si interseca con quelle dell'hotellerie? Lo abbiamo chiesto innanzitutto a chi rappresenta istituzionalmente questo mondo degli operatori, Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi, associazione di categoria a carattere nazionale che aderisce al sistema di Confindustria e rappresenta oggi oltre il 90% del mercato del tour operating italiano. "Il turismo organizzato in questa pesantissima crisi spiega ha confermato al mercato di avere un grandissimo valore: per i consumatori infatti ha rappresentato una garanzia e una sicurezza il poter viaggiare beneficiando di tutta l'assistenza offerta in vacanza e avendo tutte le tutele e le garanzie previste dalla legge per chi parte con un pacchetto organizzato. Dall'altra parte, gli operatori sono andati incontro il più possibile alla richiesta di flessibilità dei clienti: maggiore è l'incertezza e più è necessaria la duttilità in quanto a spostamenti, cancellazioni e rimborsi". Il presidente sottolinea che il turismo organizzato è una forma di turismo che può dare garanzie al consumatore finale, rispondendo ai suoi bisogni. "La vacanza è un bene importante continua Ezhaya e va messa nelle mani di qualcuno che se ne sappia occupare in modo professionale e che la 'certifichi'. Dal canto suo in questa logica d'impresa, l'hotel è un canale che porta agli operatori un cliente di qualità: per il futuro vedo il rinnovarsi di una grande alleanza tra le due realtà, anche grazie al fatto che i tour operator possono essere grandi distributori per gli alberghi. Oggi la credibilità per chi vende turismo è al primo posto ed è ancora maggiore che in passato la necessità di fare squadra e compattare la filiera, per essere più forti insieme e aumentare la propria reputazione sul mercato. Anche il ritorno di una figura 'unitarid come quella del ministro del Turismo va in questa direzione". Quando finalmente inizierà la ripartenza, l'occasione per il comparto non dovrà essere persa. "C'è come una sensazione di effetto-molla pronto a scattare dopo una così lunga chiusura conclude Ezhaya. Dovremo allora innanzitutto essere pronti a prendere le prenotazioni che arriveranno molto più in fretta e concentrate rispetto al solito: quindi una prontezza operativa è il primo step. Al quale segue un'organizzazione capillare che ci permette di essere in grado di seguire le tante regole anche complicate che adesso ci sono per chi viaggia. Tutto ciò infine mi porta a credere che l'impronta assunta in pandemia dalla tecnologia resterà, e non si tornerà indietro. Chi ha investito di più in questo ambito saprà ripartire meglio".

 CHI PUNTA SULLA QUALITÀ NON SBAGLIA
Con 26 villaggi in Italia commercializzati per il 2021 con i brand Valtur, Nicolaus Club e Nicolaus Prime, il Gruppo Nicolaus è uno dei principali player del settore del tour operating italiano ed è noto per la sua crescita economica sostenibile fondata su una politica dei piccoli passi. "Lattenta selezione di ogni struttura all'insegna della massima qualità spiega Giuseppe Pagliara, presidente del cda di Erregi Holding che gestisce le attività del Gruppo Nicolaus, Nicolaus Tour e Valtur è da sempre il nostro marchio di fabbrica. E in quest'ottica per noi il mondo dell'hotellerie è innanzitutto un `fornitore' col quale trovarsi in sintonia. Anche se, oltre a ciò, da qualche anno, abbiamo iniziato un percorso all'interno del gruppo guardando al mondo dell'hospitality con un nostro modello di property management per gestire le nostre strutture di proprietà. Abbiamo acquistato infatti tre strutture che abbiamo anche in misura diversa ristrutturato, affiliato poi al brand Nicolaus Club e distribuito tramite il tour operator Nicolaus; tanto che al momento abbiamo in property management circa 500 camere. Successivamente, con l'acquisto del brand Valtur, che è un marchio che appartiene storicamente al mondo dell'ospitalità, abbiamo voluto dare al nostro prodotto una continuità importante soprattutto verso il cliente finale. Tanto che sempre di più utilizzeremo il marchio Valtur proprio nel mondo dell'ospitalità. La strategia è così quella di dare a una compagnia alberghiera moderna la forza di una distribuzione organizzata per poter avere una marcia in più sul mercato. La forza del nostro modello di business anzi è stata quella di comportarci sempre anche come una piccola catena alberghiera in grado di dare una qualità del servizio sempre garantita all'ospite: non per nulla abbiamo numeri di repeaters molto importanti. E in un anno terribile come il 2020, nel quale abbiamo registrato come gruppo una flessione del 55-60%, in pratica passando da 97 a 40 milioni di fatturato, abbiamo visto una marginalità più alta, realizzata anche grazie al contenimento dei costi". Nel travel del prossimo futuro non si potrà poi non fare i conti con una rinnovata e aumentata centrala dell'Italia come destinazione dei turisti nostrani. "Il famoso Italian style' conclude Pagliara che tutti cercano e tutti amano sarà ancora una tendenza da cavalcare. E lo faremo con un progetto di hospitality di alto livello che però non può prescindere da un discorso di internazionalizzazione del mercato, anche perchè gli italiani si muovono solo in certi periodi dell'anno. Ma sempre con alla base una proposta di ospitalità all'italiana, intesa proprio come modo di essere. A ciò bisognerà imparare ad aggiungere i nuovi gusti e e i trend dell'ospitalità come quelli legati ad open air e outdoor. Lavoriamo nella costruzione di prodotti che si propongono in quest'ottica".

 FORMULE INTEGRATE E VINCENTI
Riguardo ai tour operator che hanno sviluppato l'attività di hotellerie, spicca Aeroviaggi, gruppo che si presenta come prima catena alberghiera italiana per room market share di proprietà, con 12 resort (oltre a 2 in gestione), 9.700 posti letto e più di 1 milione di presenze annuali. Aeroviaggi fonda il suo business sulla particolare formula del tour operator integrato, ovvero organizza i pacchetti di viaggio e insieme gestisce direttamente le strutture alberghiere. "Questa formula è il risultato della nostra storia imprenditoriale racconta Marcello Mangia, presidente di Aeroviaggi che ci ha visto nascere come semplice agenzia viaggi. Siamo diventati quindi operatori regionali e poi di incoming per portare stranieri in Italia. E quando i volumi sono diventati molto grandi abbiamo capito che dovevamo controllare al meglio la qualità delle strutture. Abbiamo deciso di investire, acquisendo le strutture e diventando padroni del nostro destino, grazie a 300 milioni di curo di patrimonio immobiliare. Un modello che funziona bene anche se deve fare i conti con alcune variabili, come ad esempio quella legata al trasporto aereo, visto che le nostre strutture sono situate in Sicilia e Sardegna. Il nostro resta però un business nel quale vendiamo servizi e che quindi deve abbinare la passione alla competenza: bisogna studiare e formarsi con costanza e essere sempre aperti alle novità di prodotto". Proprietario di una divisione alberghiera come VoiHotels che conta oggi 20 strutture, di cui 4 di proprietà, 2 con una concessione trentennale, anche il Gruppo Alpitour focalizza il suo lavoro su questo 'doppio binario' in modo da poter avere innanzitutto un controllo qualità importante sul prodotto finale. "Negli anni abbiamo deciso di costruire la divisione VoiHotels spiega Gabriele Burgio, presidente e AD del Gruppo Alpitour perchè lavorando sul campo da sempre abbiamo capito che è importante essere in grado di gestire anche una realtà che è davvero a stretto contatto col cliente finale. Come Gruppo non ci interessa però essere unici fornitori di noi stessi o essere privilegiati dal legame: però per noi l'esperienza di VoiHotels è molto importante perchè ci insegna come fare a trattare al meglio gli ospiti come anche gli altri attori della filiera. E grazie a questo possiamo essere più bravi e operare meglio, oltre che addirittura anche fare da consulenti ad altri attori della filiera". Pensando al mercato alberghiero del prossimo futuro il manager poi vede una destinazione Italia sempre più centrale nel business nazionale.
 
Fonte = PAMBIANCO HOTELLERIE 12/05/21