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Rassegna stampa Astoi
L'Agenzia di Viaggi - Per rilanciare la Sardegna

L'Agenzia di Viaggi - Per rilanciare la Sardegna

11 Luglio 2013


L'isola ha registrato una perdita di oltre mezzo milione di arrivi in tre anni

Le proposte in un forum all'assemblea di Astoi Confindustria Viaggi

Una perdita di oltre mezzo milione di arrivi in tre anni: l'emergenza Sardegna è stata evidenziata nel corso di un forum all'assemblea di Astoi Confindustria Viaggi al Colonna Resort, in Costa Smeralda. L'allarme è stato lanciato dal presidente Nardo Filippetti: «La situazione dell'isola riguarda gran parte del prodotto Mare Italia, che anche quest'anno registra un trend negativo, in linea con quello del 2012, già segnato da un calo di presenze intorno all'8% e di spesa (superiore al 15%). Dal canto loro gli operatori, per riportare in vacanza clienti dal potere di acquisto indebolito, hanno messo in atto diverse strategie commerciali, facendo leva su pricing, offerte, essibilità, advance booking e formule come la gratuità per i bambini». Il risultato di questi sforzi è che alcune mete balneari italiane riescono a registrare buone performance. È il caso, per esempio, della Puglia con il Salento, della riviera romagnola e della Sicilia con le Eolie. In Sardegna, invece, dal 2009 al 2012 sono diminuiti turisti (- 530.000) e pernottamenti (quasi 2,8 milioni). Il segno "meno" riguarda anche il traffico marittimo (1.970.000 passeggeri trasportati in quattro anni), mentre il traffico aereo ha perso "soltanto" 76mila passeggeri.

Per promuovere il brand

Il direttore generale di Enit, Andrea Babbi , ha detto che «è necessario coinvolgere la Sardegna nel piano di rilancio del turismo nazionale, creando prodotti per giovani, presidiando i mercati emergenti, sfruttando lo snellimento del rilascio dei visti turistici relativo ai mercati russo e dell'Est Europa (favorito con 300mila euro dallo stesso Enit), per tornare a vendere al meglio una regione unica nel suo genere». Dal canto suo il presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, ha quantificato la perdita di fatturato: «L'erosione di traffico turistico, sia domestico che estero, ci è costata 500 milioni di euro l'anno e oltre 6mila posti di lavoro svaniti nel nulla. Siamo di fronte a un'emergenza strutturale che colpisce anche l'indotto, a cui bisogna far fronte con una politica sul prodotto e un'attenta politica tariffaria, a partire dai traghetti, ma non solo».

La risposta dei vettori

Sul caro-traghetti le compagnie di navigazione presenti al forum - tra cui alcune multate dall'Antitrust per aver aumentato le loro tariffe, nel 2011, fino al 65% hanno annunciato un cambio di rotta. Ermanno Sereni , responsabile commerciale Nord Italia di Corsica Sardinia Ferries, ha ricordato che: «Quest'anno abbiamo allestito tariffe dedicate ai tour operator, che sono state utilizzate al meglio soprattutto dai piccoli e medi operatori, con un aumento delle vendite fino al 300%. Il problema è nell'intermediazione, perché molte agenzie di viaggi non propongono proprio la Sardegna tra le mete-mare». Anche Francesca Marino , responsabile divisione passeggeri del Gruppo Grimaldi, ha ricordato gli sforzi compiuti per allestire offerte e diversificare i mercati, per esempio con investimenti sui collegamenti dalla Spagna, «ben ripagati dalle vendite».

Mentre Silvio Ciprietti, sales director di GNV, ha ammesso un "disinvestimento" della compagnia sulla Sardegna, che ora offre un solo collegamento per un totale di 100 traversate l'anno, «perché ci siamo accorti che c'era una over-capacità che non poteva essere sostenuta». Per Roberto Patrizi , capo area Centro-Sud e responsabile Grandi Clienti Moby SpA, «abbiamo predisposto un ampio ventaglio di offerte speciali, compresa la gratuità per i bambini, e il mercato ha risposto abbastanza bene». Infine Massimo Crippa , direttore vendite charter di Meridiana, ha ricordato che in primavera la compagnia ha lanciato 50mila posti a 50 euro, e una serie di o