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LA STAMPA - Vacanze all'estero, la stretta del governo quarantena anche al ritorno dai Paesi Ue

LA STAMPA - Vacanze all'estero, la stretta del governo quarantena anche al ritorno dai Paesi Ue

31 Marzo 2021

Doppio tampone e 5 giorni di isolamento per chiunque entri in Italia. Palazzo Chigi: è un deterrente. L'ira degli operatori
LUCA MONTICELLI

ROMA Obbligo di tampone per chi viene o rientra in Italia da altri Paesi europei, cinque giorni di quarantena e un secondo test alla fine dell'isolamento. È la stretta decisa con un'ordinanza dal ministro della Salute Roberto Speranza per limitare i viaggi all'estero. L'obiettivo del provvedimento, che sarà in vigore fino al 6 aprile e vale per i 14 giorni antecedenti all'arrivo, è contenere gli spostamenti. Ma anche sanare l'anomalia che di fatto consente agli italiani di prendere l'aereo per andare in vacanza oltreconfine, mentre chi rimane a casa è costretto alla zona rossa pasquale. In vista del ponte sono tante le famiglie che hanno acquistato il biglietto per volare alle Canarie o alle Baleari. Chi è già partito, però, troverà una sorpresa al ritorno. Insorgono gli operatori del turismo che da settimane polemizzano con il governo per le fughe attese verso le spiagge spagnole. Spostamenti peraltro legali e consentiti dalla normativa europea (e dagli Stati che accolgono i vacanzieri) nonostante il lockdown. «La toppa è peggio del buco», attacca il numero uno di Federalberghi, Bernabò Bocca, che aggiunge: «Noi non volevamo fare la guerra agli italiani che vanno all'estero, né tantomeno a tour operator e agenzie di viaggio. Il nostro discorso è questo: se il tampone vale per andare all'estero deve valere anche in Italia». Perciò Bocca propone test rapidi in hotel grazie alle convenzioni con i centri diagnostici. Pier Ezhaya, presidente Astoi Confindustria, l'associazione dei tour operator, commenta: «Così abbiamo perso tutti, sono dieci mesi che chiediamo l'apertura di un corridoio turistico e, ora che ne abbiamo uno, si fa di tutto per far abortire questa operazione. E stiamo parlando di numeri minuscoli rispetto alle gravissime perdite dell'ultimo anno». Parla di una «guerra tra poveri» Luca Patané, presidente di Confturismo Confcommercio: «Non serve fare la lotta tra hotel, agenzie di viaggio e tour operator. Siamo tutti nella stessa barca, che sta affondando. È passato più di un anno e passeranno ancora mesi prima che si riveda la luce - sottolinea -, non sono quei quattro soldi di ristori che ci possono salvare». Da Palazzo Chigi spiegano che i nuovi paletti introdotti sono stati concordati dal ministro Speranza insieme al premier Mario Draghi come deterrente in una fase in cui le regole anti-contagio restano molto rigide, estendendo le norme già valide per i Paesi extra Ue. Non si fermano però i social dove proprio ieri pomeriggio sono spuntate campagne pubblicitarie con lo sconto tampone. Il comparto resta in fermento e le Regioni che avevano alzato la voce contro i voli in Europa sono scontente. Secondo Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, la situazione che si è creata è assurda: «Non si possono incontrare i propri cari, magari a pochi chilometri di distanza, ma è possibile prendere un aereo e farne migliaia per svago? Un controsenso che penalizza gli operatori turistici e gli albergatori che da mesi sono alle prese con forti perdite economiche». L'esempio deve essere la Grecia, non il Regno Unito, propone Vittorio Messina di Assoturismo Confesercenti: «Avremmo dovuto organizzare protocolli e aree Covid free attrezzate per ricevere i turisti». Quanto a viaggi blindati, infatti, l'Inghilterra ha usato il pugno di ferro. L'esecutivo di Boris Johnson ha previsto una multa di 5 mila sterline nei confronti di chi lascia il Paese senza un motivo di urgenza.

Fonte = LA STAMPA 31/03/21