Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
Rassegna stampa Astoi
LA NAZIONE - Stretta sui viaggi, il turismo trema Gli operatori: «Sarà una mazzata»

LA NAZIONE - Stretta sui viaggi, il turismo trema Gli operatori: «Sarà una mazzata»

16 Dicembre 2021
Lo tsunami causato dalla variante Omicron si sta abbattendo sulle vacanze di Natale. La stretta sanitaria sui viaggi, in particolare sugli arrivi dall'estero (dalla quarantena al tampone anche per i vaccinati e dunque in possesso del Green pass), decisa dal governo e in vigore da oggi fino al 31 gennaio, non è finita solo nel mirino della Ue ma anche (e soprattutto) in quello dell'industria del turismo.

I TURISTI IN ARRIVO
Una stretta che, stima Coldiretti, riguarda quei 6 milioni di viaggiatori stranieri che nell'ultimo anno, prima della pandemia, sono arrivati in Italia in prossimità delle feste di Natale e Capodanno. Ma anche gli italiani che le avevano programmate fuori confine per quest'anno, circa 800mila, il 58% in meno rispetto ai 2,1 milioni del 2019. In un periodo, quello delle vacanze di fine anno, che vale, secondo Assoutenti, 10,4 miliardi. Una cifra inferiore di 2,7 ai 13 del Natale 2019 ma che adesso rischia di diventare ancora più bassa. 

TOUR OPERATOR SUL PIEDE DI GUERRA
«Non c'è dubbio - avverte Pier Ezhaya, presidente di Astoi-Confindustria Viaggi, associazione che rappresenta oltre il 90% dei tour operator in Italia - che le nuove misure anti Omicron sui viaggi siano una mazzata». Non tanto per le partenze fuori dal Belpaese, anche se dai corridoi turistici aperti (con la ripresa dell'Egitto e il sold out delle Maldive) è stata tolta la Giordania, creando non pochi problemi a chi, ricorda Stefano dall'Ara, presidente di Robintur Travel Group e vicepresidente di Fto-Confcommercio, aveva già prenotato. La «mazzata» riguarda gli arrivi dall'estero, in particolare, aggiunge Ezhaya, quelli verso la montagna. Ma a soffrire, con la prevedibile pioggia di disdette, saranno anche le città d'arte.

ALLARME DISDETTE
«Purtroppo - chiosa il presidente di Astoi - abbiamo fatto un favore ai nostri concorrenti per le vacanze sulla neve come francesi e svizzeri». Se a oggi non è ancora scattata la valanga di disdette e per ora i vettori aerei non hanno cancellato i voli, di «flagello» parla anche Dall'Ara. Soprattutto per le vacanze brevi, dal weekend ai 4-5 giorni che, con la quarantena si perdono. «Le misure del governo possono essere comprensibili per la nuova emergenza sanitaria - aggiunge - ma devono essere accompagnate da altrettante misure di sostegno al settore che, per il turismo organizzato, vede in sofferenza 13mila agenzie e 90mila addetti».

LA CONCORRENZA ESULTA
Il grido d'allarme arriva anche da Federalberghi che aveva stimato per le festività oltre 14 milioni di italiani in vacanza, quasi il 20% in meno però rispetto al 2019, con il 97% che rimarrà in Italia. «Non comprendiamo le ragioni che inducono il governo a definire le restrizioni più rigide d'Europa. Nelle scorse settimane - attacca la federazione presieduta da Bernabò Bocca - le imprese del turismo hanno sostenuto l'ennesimo sforzo. Questa cattiva sorpresa respinge i turisti stranieri, dirottandoli verso i Paesi concorrenti».

GLI ALBERGATORI CHIEDONO AIUTI
Si tratta di «un grave danno per il Paese» che già ha visto da gennaio a settembre la spesa dei turisti stranieri diminuire di circa 20 miliardi rispetto al 2019. E a «complicare la situazione» ci sono i tempi ristretti dell'ordinanza che non tiene conto del fatto che le imprese hanno già assunto il personale e rifornito le scorte. «Chiediamo - conclude Federalberghi - che l'ordinanza venga rimodulata» e «ribadiamo la richiesta di inserire in Legge di bilancio adeguate misure di sostegno del settore» e la proroga della cassa integrazione.
 
Fonte = LA NAZIONE 16/12/21