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ITALIA A TAVOLA - Due giorni prima di Natale, una cabina di regia: lo sgambetto di Draghi al turismo

ITALIA A TAVOLA - Due giorni prima di Natale, una cabina di regia: lo sgambetto di Draghi al turismo

21 Dicembre 2021

La cabina di regia convocata dal premier Mario Draghi per giovedì 23 dicembre non piace a nessuno, tanto meno al mondo del turismo. Minacciare ulteriori restrizioni a due giorni dal Natale significa togliere la gran voglia di viaggiare agli italiani. Le stime di Demoskopika hanno parlato di 8 milioni di turisti che hanno già rinunciato alle vacanze prenotate proprio a causa degli allarmi.

Una situazione drammatica quella di Natale e Capodanno, caratterizzata da una frenata delle prenotazioni che sta colpendo in particolar modo le città d’arte - con realtà che quest’anno hanno registrato perdite di fatturato fino al 70% e in molti casi addirittura dell’80% - soprattutto a causa della quasi totale assenza del turismo internazionale.

Un po’ meglio andrà la montagna grazie anche agli impianti di risalita che hanno lavorato per garantire la sicurezza. Una meta, questa, scelta da quella porzione di turismo domestico che al momento non si è fatta scoraggiare dalle incertezze derivanti dalla variante Omicron e dagli eventuali provvedimenti che il Governo adotterà per le prossime vacanze.

La posizione di Confindustria alberghi

«Il Decreto pre-vigilia - dichiara Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi - sta innescando il blocco delle vacanze di Natale e una reazione di incertezza che spinge molti clienti a disdire il soggiorno presso le nostre strutture. L’ennesimo duro colpo che ci apprestiamo ad incassare senza poter minimamente contare su aiuti mirati da parte dello Stato. Sono molti mesi che segnaliamo le difficoltà del settore, abbiamo scritto al Governo ma siamo arrivati a ridosso del Natale senza che nulla sia stato disposto a riguardo».

«Le imprese, la settimana scorsa - prosegue la presidente - hanno sostenuto il pagamento dell’Imu senza poter contare su alcuna riduzione e molte aziende con ricavi vicini allo zero, sono state costrette a chiedere un ulteriore sostegno alle banche o addirittura nella impossibilità di pagare visto che negli ultimi 24 mesi il ricorso al credito è stato l’unico modo per sopravvivere. Per non parlare dei canoni di locazione che gravano sugli immobili per i quali abbiamo ripetutamente chiesto l’estensione del bonus affitti fermo di fatto a luglio scorso. A tutto ciò si va ad aggiungere un’ulteriore preoccupazione dovuta al mancato rinnovo della cassa covid in scadenza il 31 dicembre prossimo che non verrà rifinanziata mettendo così a rischio l’attività lavorativa di chi vive di turismo. Pur comprendendo che i provvedimenti saranno a favore del contenimento del virus, ricordo che il settore è allo stremo da quasi due anni e che è necessario un sostegno per garantire la continuità delle attività alberghiere».

L'ennesimo allarme delle agenzie di viaggio

Chi continua a soffrire più di tutti però sono le agenzie di viaggio che tornano a chiedere aiuti: «Solo relativamente alle Agenzie di viaggio e Tour Operator, in assenza di urgenti interventi economici e finanziari si stimano chiusure pari ad oltre il 50% delle imprese attive e la perdita di oltre 40mila posti di lavoro».

Sono i numeri allarmanti contenuti in una lettera-appello congiunta inviata al Premier Mario Draghi e ai Ministri Daniele Franco, Giancarlo Giorgetti, Andrea Orlando e Massimo Garavaglia da Fto - Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro.

Fonte = ITALIA A TAVOLA 21/12/21