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Il Sole 24 Ore - Aereo caduto nel Sinai, la Russia sospende tutti i voli per l'Egitto

Il Sole 24 Ore - Aereo caduto nel Sinai, la Russia sospende tutti i voli per l'Egitto

07 Novembre 2015

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha sospeso tutti i voli verso l'Egitto finchè non sarà fatta luce sulle cause dello schianto nel Sinai dell'aereo russo partito da Sharm el-Sheik (224 morti). L'ipotesi di un attentato prende consistenza. Migliaia di turisti bloccati a Sharm el-Sheik. Da quasi una settimana dallo schianto in Sinai dell'aereo russo partito da Sharm el-Sheik (224 le vittime), prende sempre più consistenza la pista di un attentato terroristico, mentre nella località balneare egiziana si fanno complesse e caotiche le operazioni di rimpatrio dei turisti stranieri.

Ieri il presidente russo Vladimir Putin, dietro raccomandazione dell'intelligence, ha sospeso tutti i voli passeggeri verso l'Egitto finché non sarà fatta piena luce sulle cause del disastro e non sarà garantita la sicurezza. La decisione, che segue quelle analoghe di Gran Bretagna e Irlanda, è il primo segnale concreto che anche Mosca dà credito all'ipotesi che i terroristi islamici siano riusciti a piazzare una bomba sull'Airbus, esploso 23 minuti dopo il decollo; fino a giovedì le autorità russe avevano insistito a definire «prematura» qualsiasi conclusione sulla vicenda. Putin ha anche ordinato al governo di garantire un rientro sicuro ai turisti ancora in Egitto e avviare colloqui con le autorità egiziane mirati alla sicurezza dei voli.

L'Egitto è una delle più popolari mete di vacanza per i russi al momento nel Paese arabo ci sarebbero tra le 40mila e le 45mila persone e dunque la decisione è destinata a creare non pochi problemi logistici alle compagnie aeree russe e ai turisti (ci potrebbe volere un mese per i rimpatri), oltre che impattare pesantemente sul settore turistico egiziano. A rivendicare l'attentatoè stato un gruppo egiziano con base in Sinai affiliato all'Isis. Se questa pista fosse confermata, sarebbe il primo attacco dell'organizzazione jihadista all'aviazione civile.

La Bbc ha riferito ieri che l'intelligence britannica e quella americana, intercettando comunicazioni tra gli estremisti, si sarebbero convinte che a causare l'esplosione è stata una bomba, con tutta probabilità piazzata dentro o sopra uno dei bagagli imbarcati nella stiva da qualcuno che aveva accesso al deposito. Proprio per questo motivo, nei voli di rimpatrio da Sharm finora autorizzati ai passeggeri è stato chiesto di portare solo bagagli a mano: il resto sarà spedito con voli appositi. Sul fronte rimpatri, però, regna il caos, di fronte alle limitazioni ai voli imposte dalle autorità egiziane. A Sharm sono bloccati migliaia di turisti, 19mila dalla Gran Bretagna.

Londra prevedeva ieri diversi voli ma solo 8 su 29 sono stati autorizzati a decollare. Il ministro egiziano dell'Aviazione civile, Hossam Kamal, ha spiegato che trasportare un numero elevato di turisti britannici dagli hotel all'aeroporto e farli imbarcare senza bagagli rappresenta «un enorme fardello per lo scalo perché la sua capacità non lo consente». Senza contare le misure aggiuntive di sicurezza imposte dai fatti recenti. Perciò - ha chiarito il ministro - abbiamo chiesto alla Gran Bretagna «di organizzare soltanto otto voli, mentre un aereo trasporterà i bagagli».

EasyJet ha detto di aver ricevuto l'autorizzazione solo per due voli su dieci in partenza dall'Egitto. Un portavoce del primo ministro britannico David Cameron ha detto che Londra sta cercando di riportare a casa i turisti rapidamente e garantendo la sicurezza, ma ha descritto la situazione come «difficile e fluida». «Dobbiamo essere realisti - ha aggiunto - è un'operazione complessa e difficile. Stiamo lavorando in stretta collaborazione con le compagnie aeree e le autorità egiziane».

Quanto agli italiani, sono seguiti dalla Farnesina tramite l'ambasciata al Cairo e il consolato a Sharm el-Sheik. Era stato autorizzato un primo volo di rientro con easyJet diretto a Malpensa, programmato nella tarda serata di ieri e con 157 persone a bordo, ma all'ultimo momento è stato annullato; a seguire erano previsti altri voli, sempre su Malpensa. Astoi assicura però che continuano anche le partenze verso Sharm.

Infine, un'indiretta conferma all'ipotesi della bomba è arrivata dall'analisi della prima scatola nera, quella che registrava i parametri di volo. È emerso che l'Airbus avrebbe subito un improvviso distacco della coda dalla fusoliera: nel corso del volo, durato poco più di 20 minuti, i sistemi funzionavano correttamente, ma poi si è verificato un evento dopo il quale la registrazione di ogni parametro si è interrotta improvvisamente.