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Il Messaggero - La low cost inglese: stop ai collegamenti l'odissea degli italiani bloccati in Egitto

Il Messaggero - La low cost inglese: stop ai collegamenti l'odissea degli italiani bloccati in Egitto

07 Novembre 2015

In 154 bloccati nei resort di Sharm El Sheikh perché EasyJet, la low cost inglese, ha sospeso tutti i voli per l'Egitto. Il collegamento programmato in nottata per il rientro è stato improvvisamente annullato,condannando i viaggiatori che avevano raggiunto la meta vacanziera da Malpensa a restare in Egitto.

A spese della compagnia, ma comunque perdendo giornate di lavoro, visto che le ferie erano finite. Va peggio per gli inglesi, visto che si parla di 20 mila turisti in attesa di rientrare. Appare la descrizione di una situazione di emergenza, con l'allarme terrorismo scattato dopo che l'Airbus 321 di Metrojet è precipitato, forse a causa di una bomba a bordo. La Russia e mezza Europa hanno sospeso i collegamenti con Sharm, ma non l'Italia.

Anche oggi da Fiumicino un volo di Blue Panorama porterà centinaia di turisti italiani nella meta vacanziera egiziana. Addirittura due voli partiranno il giorno successivo dal Leonardo Da Vinci, con Mistral e Meridiana. E su Facebook più di un viaggiatore italiano scrive alle varie compagnie: «Non vedo l'ora di partire, aspettavo da mesi questo viaggio, per favore confermatemi che il volo per Sharm non è stato annullato».

Come è possibile? Perché easyJet, per ragioni di sicurezza, ha sospeso tutti i collegamenti verso Sharm El Sheikh, compreso quello da Malpensa, mentre le compagnie italiane continuano a portare vacanzieri in Egitto? «Il problema è che ancora una volta l'Europa sta andando in ordine sparso. EasyJet è inglese e dunque segue le direttive del governo britannico. Noi abbiamo chiesto alle compagnie italiane di rafforzare i controlli di sicurezza in Egitto, non limitarsi a quelli delle autorità locali, controllando con scrupolo che non vengano imbarcati bagagli senza il loro proprietario» spiega Vito Riggio, presidente dell'Enac. Aggiunge il numero uno di Astoi Confindustria Viaggi, Luca Battifora : «Giovedì altri 250 italiani sono partiti per Sharm el Sheikh e si sono aggiunti ai 1500 già presenti e nel week end sono previsti altri voli. Non è previsto alcun rientro anticipato». 

Intanto, il ministro degli Esteri olandese, Bert Koenders, invita i suoi connazionali a non andare a Sharm: «Abbiamo l'impressione che vi siano condizioni di sicurezza insufficienti in quel luogo». Ritorniamo nei resort dove easyJet ha sistemato i passeggeri rimasti «prigionieri» in attesa che la compagnia dalla livrea arancione organizzi il volo per il rientro. Gli italiani in vacanza si dicono sereni: «La situazione è calma. I miei familiari risentono del clamore mediatico, ma quando raccontiamo loro come stiamo si tranquillizzano» racconta Daniele Pasquali. Bruno Pilan: «Siamo in spiaggia, nessuno è chiuso in camera». Sotto il sole il giudice Andrea Marini, che in passato si occupò dell'attentato al Papa: «Ci sono tanti italiani che come me stanno vivendo in tutta tranquillità la loro vacanza. Solo nel nostro resort ce ne sono ottocento».

Ieri easyJet ha spiegato agli italiani in attesa di ripartire: «Nonostante gli sforzi che stiamo portando avanti con le autorità britanniche, italiane ed egiziane, il piano di recupero dei passeggeri italiani previsto non è più attuabile. Tutti i clienti riceveranno assistenza, ospitalità in hotel e continueremo a tenerli informati». easyJet aveva già avvertito che comunque chi deve rientrare non poteva portarsi le valigie: «In seguito ad una comunicazione proveniente dal Governo del Regno Unito, non siamo più autorizzati ad accettare bagagli da stiva per voli in partenza da Sharm el Sheikh. I passeggeri saranno autorizzati a portare a bordo solamente un bagaglio a mano contenente oggetti essenziali. I bagagli da stiva saranno trasportati in Italia da agenti del governo inglese». di  Mauro Evangelisti