IL FATTO QUOTIDIANO - Il turismo in pieno boom “non trova lavoratori” perché paga poco? C’è il soccorso di FdI: 55 milioni per un bonus a chi fa notturni e festivi
Il punto è che per il comparto dell’accoglienza gli strascichi dell’emergenza Covid, stando a dati ufficiali e alle stime delle stesse associazioni di rappresentanza, sono un lontanissimo ricordo. Federalberghi ha festeggiato già a fine 2022 il ritorno al giro d’affari del 2019, sopra i 13 miliardi di euro. Federturismo Confindustria ha registrato il sold out nelle città d’arte per Pasqua, il 25 aprile e il Primo maggio e pochi giorni fa la presidente Marina Lalli anticipava “grandi partenze per il ponte del 2 giugno”, che si è puntualmente chiuso con il tutto esaurito dalla Liguria (con relative maxi code) a Napoli. Astoi Confindustria Viaggi prevede per il turismo organizzato un incremento dei ricavi dell’11% rispetto all’estate 2019. I listini prezzi si impennano di conseguenza, complice l’inflazione, con tariffe in salita del 15% già a maggio e picchi del 43% a Firenze e del 38% a Milano, secondo Assoutenti.
Il risultato è che serve più personale: l’ultimo bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, prevede 164mila ingressi a giugno e 353mila nel trimestre, in aumento del 53% sul 2022. In base alle dinamiche di mercato, a fronte di un’offerta di lavoro relativamente scarsa le retribuzioni dovrebbero dunque muoversi al rialzo. Anche perché i giovani ora “sono più attenti alla qualità della vita e al tempo libero”, come ha rilevato Santanché facendo eco alle lamentele degli imprenditori che dicono di non trovare i profili necessari chiamando in causa la pigrizia o sussidi troppo generosi. I numeri, in realtà, dicono che negli ultimi anni le assunzioni stagionali (anche di giovani) sono cresciute di molto. Non significa che la difficoltà di reperimento non esista ma dietro ci sono le pessime condizioni offerte da un settore in cui 3 aziende su 4 tra quelle controllate dall’Ispettorato nazionale del lavoro presentano irregolarità dal punto di vista degli orari, dell’applicazione del contratto collettivo, della contribuzione, della sicurezza.
L’ottimo andamento degli affari offrirebbe ora le condizioni ideali per un cambio di passo sul fronte degli stipendi, dei finti part time, dei turni infiniti, degli straordinari non pagati o fuori busta. Santanchè, pure ex socia del Twiga e grande sponsor dei balneari nella battaglia contro la direttiva Bolkestein, sembra ignorare la spettacolare ripresa del comparto che ritiene ancora bisognoso di aiuti pubblici. Così ha promosso l’emendamento in base al quale a farsi carico di renderlo più attrattivo sarà lo Stato. La proposta firmata dai senatori di FdI Russo, Berrino, Satta, Zullo, Leonardi, Murelli, Testor, Cantù, Silvestro e Lotito introduce per i lavoratori del settore turistico, ricettivo e termale con reddito 2022 fino a 40mila euro un “trattamento integrativo speciale” pari al “15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario”. Le coperture? Arriveranno dal Fondo per interventi strutturali di politica economica e dal Fondo unico nazionale per il turismo.
Fonte = IL FATTO QUOTIDIANO 09/06/23