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GUIDA VIAGGI - EZHAYA: “IL PIANO STRATEGICO DEL GOVERNO? RICCO MA SENZA RISORSE”

GUIDA VIAGGI - EZHAYA: “IL PIANO STRATEGICO DEL GOVERNO? RICCO MA SENZA RISORSE”

19 Maggio 2023

Il piano strategico del turismo? Ricco, pieno di buone intenzioni ma poco chiaro, specie sulle risorse a disposizione. E’ così che la vede il presidente Astoi Pier Ezhaya, che in un video pubblicato su Linkedin fa il punto sul provvedimento varato dal Governo e relativo al quinquennio 2023-2027.

Secondo il manager nel piano “si parla di tutto”, ma “un po’ poco di turismo organizzato, visto che occupa solo 9 pagine delle 322 del documento. Segno che questo ramo della filiera è ancora poco percepito nei suoi valori e nella sua sostanza dalle istituzioni”.

Nessun pianto greco”, però, promette Ezhaya, ma piuttosto l’impegno a “far comprendere anche a questo nuovo ministero che il turismo organizzato è un segmento molto importante del turismo”

Ezhaya è però critico sul fatto che nel piano “non si parli di investimenti e di risorse”, e si domanda “come può trovare concretezza se non sono assegnate delle risorse finanziarie per sostenerlo?”.

Ezhaya fa anche dei paralleli con altri Paesi: “Il Pnrr per l’Italia, su oltre 250 miliardi, ne vede assegnati al turismo poco più di due. La Spagna ne ha richiesti venticinque: qualcosa non torna. Forse bisognerebbe imparare da chi ha fatto meglio prima di noi, senza orgoglio e con un po’ più di umiltà. Bisognerebbe comprendere che politiche sono state fatte in Spagna negli anni Settanta e Ottanta per avere oggi un’industria alberghiera che compete sullo scacchiere mondiale. Basterebbe guardare cosa sta facendo l’Arabia Saudita, e se si può dire che ha dei mezzi che altri Paesi non hanno, basta guardare cosa stanno facendo l’Albania o la Slovenia”.

Per Ezhaya i difetti strutturali sono da ricercare nello scontro tra politiche nazionali e le competenze affidate alle regioni dal Titolo V, ma anche – paradossalmente – nel nostro essere “il Paese più bello del mondo: da noi i turisti vengono comunque, non bisogna arrabattarsi per cercare di attirarli. Oggi però questo non basta più e, se non miglioreremo i nostri standard alberghieri e la qualità dei nostri servizi, se non comprenderemo che un turista da una vacanza non vuole portarsi via una cartolina da un luogo di villeggiatura ma un’esperienza a 360°, allora anche questo Piano cadrà nel nulla e si trasformerà nell’ennesimo rigore sbagliato a porta vuota. C’è ancora tempo per far diventare il turismo un’industria, ma occorre cambiare marcia e soprattutto mettere risorse vere, sempre che ve ne sia la reale intenzione”.

Fonte = GUIDA VIAGGI 19/05/23