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CORRIERE DELLE ALPI - Turismo: tamponi e quarantene Pioggia di disdette dagli stranieri

CORRIERE DELLE ALPI - Turismo: tamponi e quarantene Pioggia di disdette dagli stranieri

16 Dicembre 2021
I turisti dell'inverno col tampone obbligatorio e la quarantena se arrivano dall'estero? Disdette a valanga. Ieri, non da prima. «Tutta colpa di questa maledetta stretta sui confini, tra l'altro annunciata all'ultimo momento», protesta Walter De Cassan, presidente di Federalberghi. «Mi trovo a Roma per il consiglio generale dell'associazione è sono rimasto tutto il giorno al telefono con i miei colleghi delle Dolomiti che sono incavolatissimi. Tanto più che il Governo ha deciso nelle ultime ore. Adesso salga il ministro Speranza a Cortina, piuttosto che ad Auronzo, a Falcade piuttosto che in Cadore o in Comelico a giustificare un provvedimento che riteniamo irresponsabile». Irresponsabile? «Si, perché proprio nell'ultimo ponte abbiamo registrato», risponde De Cassan, «il ritorno dei primi turisti, sloveni in particolare, ceki, slovacchi, polacchi, ed ecco che ieri ci hanno inzuppato di disdette da tutto l'est europeo». La nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza prevede che dal 16 dicembre al 31 gennaio serve un test negativo in partenza per chi arriva dai Paesi dell'Unione Europea. Per chi non è immunizzato anche 5 giorni di quarantena. Gli impiantisti sono preoccupati, pure loro. «È un colpo duro», ha commentato Valeria Ghezzi, presidente nazionale dell'Anef. «Tutti noi avevamo messo in conto», ha detto all'assemblea dell'Uncem, «che quest'inverno gli sciatori stranieri non sarebbero stati numerosi come nelle stagioni passate. Ma adesso temiamo una drastica riduzione delle presenze». I territori di Superski Dolomiti sono in fibrillazione. Lo conferma Marco Grigoletto, presidente regionale dell'Anef. «Nel giorno in cui abbiamo appreso che sono già in consegna i primi ristori, ecco la nuova botta delle restrizioni. Che rischiano di fermare non solo chi non è vaccinato, ma anche quelle famiglie, ad esempio, che hanno figli non ancora immunizzati e che rischierebbero, entrando, di finire in quanrantena». Nell'area Superski gli sciatori stranieri rappresentano il 60% delle presenze, in talune skiarea anche il 70%. Nei territori a margine fra il 30 ed il 40%. «Ciò significa che le nostre aziende correranno il pericolo di lavorare in perdita, perché hanno comunque le spese fisse. A meno che non interrompano la stagione». «Il premier Draghi dice che non c'è molto da riflettere. Bene, noi non entriamo nel merito delle motivazioni che hanno condotto il ministro Speranza all'adozione di questa ordinanza. Dopo quasi due anni di restrizioni ai viaggi chiediamo a Draghi solo una cosa: a fronte dell'ulteriore stretta servono subito indennizzi al settore del turismo organizzato, fatto di 13mila imprese e 86mila occupati a rischio. Subito. Lo pretendiamo per gli imprenditori, i collaboratori e le loro famiglie. È un concetto semplice, nemmeno su questo c'è molto da riflettere»: così hanno reagito la Federazione Turismo organizzato di Confcommercio, Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro. Lucia Farenzena, presidente del Comitato Turistico Marmolada Val Pettorina conferma la preoccupazione, ma invita a considerare il bicchiere se non mezzo pieno, «almeno pieno per un quarto. In giro per l'Europa, e non solo, c'è tanta voglia di venire a sciare. E di farlo in sicurezza. Il tampone? È in uso anche in Inghilterra. Perché sono un pizzico fiduciosa? Perché quasi tutti gli stranieri arrivano vaccinati, col green pass».Resta il fatto che gli albergatori dicono di non comprendere le ragioni che inducono il Governo a definire - per l'ingresso dei cittadini stranieri in Italia - le restrizioni più rigide d'Europa, nonostante il buon esito della campagna vaccinale, che ha portato l'Italia ad ottenere i risultati migliori d'Europa. «Nelle scorse settimane», insiste Federalberghi con De Cassan, «le imprese del turismo hanno sostenuto l'ennesimo sforzo, adeguandosi alle nuove indicazioni sul Green pass e sul super Green pass, nel presupposto che il contributo di tutti avrebbe realizzato le condizioni per consentire il sereno svolgimento delle attività economiche e sociali». «Tutto ci saremmo aspettati tranne questa cattiva sorpresa, che riporta indietro le lancette e respinge i turisti stranieri, dirottandoli verso i paesi concorrenti», continua De Cassan. A complicare la situazione intervengono i tempi di entrata in vigore dell'ordinanza, che è stata adottata il 14 dicembre ed entrerà in vigore oggi, senza tener conto del fatto che nell'economia dei viaggi e del turismo le decisioni vengono assunte con largo anticipo. «Le imprese hanno già assunto il personale e rifornito le scorte per la stagione invernale, i turisti hanno prenotato il viaggio, l'alloggio e i servizi complementari»', conclude De Cassan.

Fonte = CORRIERE DELLE ALPI 16/12/21