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Consiglidiviaggio.it - Egitto: tutti in attesa della ripresa

Consiglidiviaggio.it - Egitto: tutti in attesa della ripresa

14 Giugno 2014

Tour Operator, agenti di viaggio, compagnie aeree ed istituzioni si sono ritrovati a Port Ghalib per una manifestazione mai realizzata prima a favore di una destinazione.

L'Egitto sta all'Italia come l'Italia sta all'Egitto. Una equazione semplice ma che racchiude l'essenza di questo evento voluto da Astoi Confindustria Viaggi e AINeT, Associazione italiana Network Turistici, che raggruppa 5.100 Agenzie di Viaggio sparse per l'intero territorio nazionale. Come dire produzione e distribuzione insieme, come forse non era mai accaduto, per rilanciare una destinazione di vitale importanza non soltanto per gli amici egiziani ma per l'intera filiera turistica italiana come peraltro ha sottolineato Franco Gattinoni, Presidente AINeT secondo cui "il 20% dei clienti che decidono di non andare in Egitto, in particolare Mar Rosso e Costa Mediterranea, rinuncia del tutto alla vacanza generando un danno economico non solo ai tour operator ma alle agenzie di viaggio stesse". Sulla necessità di ritornare ai flussi anti 2010, quando in Egitto giunsero circa 1, 14 milioni di turisti italiani si sono espressi tutti i rappresentanti dei maggiori t.o. partecipanti all'iniziativa. Secondo Pier Ezhaya, Direttore Generale di Francorosso Alpitour World "l'impatto del Travel Warning è stato devastante per il settore, ma a questo punto l'importante non è tanto aspettare passivamente le decisioni della Farnesina,  quanto convincere la produzione e la distribuzione a lavorare insieme per non vanificare i sacrifici fin qui sostenuti”. La questione del cosiddetto "sconsiglio" è stato, ed era inevitabile, al centro di ogni intervento.

"La crescita turistica del Paese, ha detto il Ministro del Turismo Egiziano, Hisham Zaazou, è una storia di successo che la cosiddetta Primavera Araba ha interrotto, ma che può essere ripresa, soprattutto oggi dopo i risultati delle recenti elezioni presidenziali. In questi ultimi tre anni, i flussi turistici sono stati penalizzati dagli sconsigli emessi dai diversi dicasteri esteri. La sicurezza e la pace sono due condizioni essenziali per il turista ma anche per noi. L'impegno dei nostri due ministeri, degli Interni e della Difesa, in questo settore sono totali, ma se c'è da fare ancora di più siamo disponibili a farlo purché siate voi a dirci cosa e come si debba fare. Se i nostri parametri di sicurezza non sono sufficienti o non sono ritenuti all’altezza delle vostre necessità, siamo disponibili ad ogni collaborazione pur di arrivare alla revoca di tutti gli sconsigli a cominciare da quello italiano".  Le cifre, del resto, sono impietose. Dai risultati storici del 2010 si è scesi progressivamente a 555 mila nel 2011, per risalire a 718 mila l’anno seguente e riprecipitare a 504 mila lo scorso anno quando ad influire negativamente furono gli attentati di Taba che consigliarono la Farnesina ad introdurre di nuovo lo “sconsiglio sul Mar Rosso che da solo rappresenta circa la metà degli arrivi italiani. Oggi il turismo internazionale in Egitto è rappresentato per il 73% dagli europei, per il 20% dai medio-orientali e dal 3,5% dagli asiatici. Praticamente assente il turismo nord-americano. Si può quindi ben comprendere la preoccupazione delle autorità egiziane per lo “sconsiglio” praticato da molti paesi europei.

Ad un certo punto del dibattito è emerso quasi che la parola d'ordine tassativa fosse quella di abolire lo "sconsiglio" senza peraltro distinguere, come ha precisato Nardo Filippetti, past president di Astoi