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Rassegna stampa Astoi
AVVENIRE - Test e quarantene. E' stretta sui viaggi

AVVENIRE - Test e quarantene. E' stretta sui viaggi

31 Marzo 2021
Sono in molti a constatare che a volte "la toppa è peggio del buco". E così è successo per il caso degli italiani chiusi in Italia ma liberi di poter viaggiare all'estero per Pasqua. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, per cercare dimettere a tacere le numerose polemiche, ieri ha firmato un'ordinanza (che è valida fino a16 aprile, ovvero il giorno dopo Pasquetta) che obbliga a quarantena e tampone per chi rientra da Paesi europei. In particolare la nuova ordinanza prevede un tampone in partenza, una quarantena di 5 giorni e un tampone alla fine della miniquarantena. Per i Paesi extra-Ue invece la quarantena era già prevista. Di fatto, dunque, dovrà sottoporsi alle nuove regole chiunque entri in Italia da un Paese straniero e chiunque sia uscito dall'Italia e debba rientrarci. Chi rientra (o arriva) dovrà comunicare il «proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio», e poi sottoporsi al periodo di quarantena a prescindere dall'esito del test effettuato prima della partenza, fatti salvi motivi di necessità e urgenza. Altra benzina sul fuoco della rovente polemica che era stata innescata qualche giorno fa da Federalberghi (»Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia per Pasqua»). Tanto che l'ordinanza, ci tengono a sottolineare da Palazzo Chigi, è stata concordata dal ministro con il premier Mario Draghi. La norma, fanno sapere, vuoi essere un forte deterrente in una fase in cui le regole anti contagio restano molto rigide. Naturalmente la decisione del ministero ha colto molti turisti di sorpresa. Soprattutto quelli che ieri affollavano gli aeroporti, in fuga dal lockdown e dalle zone rosse italiane, con destinazioni Canarie e Baleari, le più gettonate in queste vacanze pasquali. «Certo a saperlo prima....» confida il giovane intervistato all'aeroporto milanese di Malpensa, pronto ad imbarcarsi per Maiorca. E non è l'unico a pensarla così. «La toppa è peggio del buco» commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. «Noi non volevamo fare assolutamente la guerra agli italiani che andavano all'estero dice né tantomeno a tour operator e agenzie di viaggi italiani di cui abbiamo la massima considerazione. Il nostro discorso è solo questo: se il tampone vale per andare all'estero deve valere anche in Italia. Federalberghi è convenzionata con più di duemila centri diagnostici per i tamponi in hotel. Se è permesso salire su un aereo col tampone, sia permesso anche in hotel». «Quarantena al rientro dall'Ue? Così abbiamo perso tutti-aggiunge amaramente ilpresidente Astoi Confindustria Viaggi Pier Ezhaya e francamente non vediamo il nesso di questa misura "sanitari" e non riusciamo a scollegarla dalle polemiche di questi ultimi giorni sul fatto che si possa viaggiare in alcuni paesi esteri per Pasqua. Perché quest'ordinanza non è stata fatta prima? Sembra voler dire: rendiamo più difficile andare all'estero... Anche noi tour operator siamo aziende italiane! E stiamo parlando di due soli charter (da 180 passeggeri), un numero minuscolo rispetto alle gravissime perdite dell'ultimo anno». Parla infine di una "guerra tra poveri" Luca Patanè, presidente di Confturismo Confcommercio: «Non serve fare la lotta tra hotel, agenzie di viaggio e tour operator. Siamo tutti nella stessa barca, che sta affondando. Siamo un unico comparto che deve urlare al governo l'emergenza pazzesca in cui siamo. È passato più di un anno e passeranno ancora mesi prima che si riveda la luce. E non sono quei quattro soldi di ristori che ci possono salvare. Abbiamo bisogno chiarisce- di aperture dall'estero (perché il 51% delle presenze alberghiere nel 2019 veniva dafuori). Se tu apri da una parte, fai anche arrivare. Il turismo è un sistema biunivoco». «Il provvedimento sembra pensato più per scoraggiare le partenze che per preoccupazioni di carattere epidemiologico-sostiene Gianni Rebecchi, presidente delle agenzie di viaggio di Assoviaggi Confesercenti-Anche perché i paesi che sono raggiungibili e accettano turisti hanno già disposto controlli e protocolli di sicurezza, anche più stretti di quelli vigenti».

Fonte = AVVENIRE 31/03/21