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TTGItalia - Tutti contro British

TTGItalia - Tutti contro British

11 Giugno 2018
Il comparto unito reagisce contro la debit memo del 5 per cento sui ticket acquistati in adv

Rischia di aprire un aspro scontro con gli attori della distribuzione organizzata la scelta di British Airways. La compagnia ha infatti deciso di applicare dal primo giugno scorso una debit memo del 5 per cento sui biglietti aerei acquistati con la carta di credito dell'agenzia. Una mossa a cui ha fatto seguito una reazione delle associazioni di categoria; una levata di scudi collettiva che ha spinto Astoi, Aidit, Assoviaggi, Fiavet e Fto ad attivarsi "al fine di affidare un incarico ai propri legali - spiegano in una nota congiunta - volto a verificare la legittimità del comportamento del vettore, riservandosi all'esito ogni più opportuna azione nei confronti della compagnia, a tutela del mercato e delle aziende aderenti".
 
LE PRIME REAZIONI

La decisione del vettore controllato dal gruppo Iag insieme a Iberia, Vueling e Aer Lingus, è arrivata a pochi giorni dalla nuova Resolution 890 Iata che, consentendo l'acquisto di biglietteria tramite Bsp con carta di credito personale, ma solo con il via libera dalla singola compagnia aerea, aveva già suscitato le reazioni dei dettaglianti. "Si tratta di un'operazione scorretta dal punto di vista giuridico, perché - sostiene Franco Gattinoni, presidente dell'omonimo gruppo, riferendosi alla mossa di British - mentre ci vogliono obbligare all'uso della carta di credito, in realtà lo ostacolano: un'operazione talmente grave che non possiamo discuterla da soli ed è per questo che ci stiamo muovendo a livello associativo per valutare come contrastarla". Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente di Uvet Retail, Ezio Birondi, che parla dell'ennesimo "bastone tra le ruote messo contro chi vende viaggi. Non ha senso - prosegue il manager - penalizzare un canale che si è sempre dimostrato affidabile. È una discriminazione folle e fastidiosa, che merita una risposta adeguata da parte delle associazioni". Ma c'è anche chi come Luca Caraffini, amministratore delegato di Geo Travel Network, non esclude che possa essere la stessa compagnia a dover fare i conti con perdite non trascurabili. "Stiamo cercando di chiudere dei contratti con alcuni sistemi di pagamento per permettere alle agenzie di continuare a lavorare con British, ma se alle commissioni dello 0,1 per cento, sommiamo ora la fee del 5 per cento, penso che in questa fase di passaggio qualche biglietto lo perderanno sicuramente".

L'IMPATTO

Anche se la debit memo dovrebbe coinvolgere anche Iberia, che fa parte del gruppo Iag, i network sono però convinti che le implicazioni sul business delle agenzie tricolori saranno alla fine contenute. "Si tratta di vettori - evidenzia Massimo Caravita, presidente di Marsupio Group - che non fanno la partita, ecco perché l'impatto sulle agenzie sarà limitato; ma ciò non toglie - aggiunge - che la questione debba essere affrontata dalle associazioni con il coltello tra i denti, anche per evitare che ci siano altre compagnie che possano seguire lo stesso esempio". Un timore, quello del contagio all'interno del settore aereo, giustificato, visto che la decisione di British è arrivata a poca distanza dalla notizia di quanto fatto lo scorso mese di marzo in Spagna da Air Europa. In questo caso, secondo quanto riportato dal portale di informazione specializzato preferente.com, il vettore applica un sovrapprezzo pari all'1,5 per cento a tutte le agenzie che pagano con carta di credito aziendale attraverso il Bsp di Iata sui circuiti Visa, American Express e Mastercard. In ogni caso, la battaglia che dovrà ora essere portata avanti dal trade, secondo alcuni, dovrà focalizzarsi sull'utilizzo fuorviante dell'Adm che, precisa Caravita, "viene ormai utilizzato dai vettori come uno strumento di incasso rapido e incontrollato". Lo schema Il nuovo balzello sarà applicato sui ticket acquistati se pagati con la carta di credito dell'agenzia di viaggi. Al momento solo British nel Gruppo Iag, ha deciso di applicare la debit memo, ma si teme la reazione a catena.
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