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TTG Italia - Tour operator e network: scontro sulla liquidità

TTG Italia - Tour operator e network: scontro sulla liquidità

19 Ottobre 2010

Primo Piano

È un dibattito aperto quello fra i network e i tour operator sulle questioni calde della stagione estiva. Partenze dell'ultimo minuto, ampiezza dell'offerta, acconto del 25 per cento e Bsp settimanale: i protagonisti del panorama turistico mettono la palla al centro e affrontano le questioni che hanno tenuto banco e gettato benzina sul fuoco estivo. Con l'intento di ripensare il proprio ruolo all'interno della filiera. "A essere deleteria - afferma Marco Cisini, direttore generale di Hotelplan Italia - è la sproporzione che c'è tra domanda e offerta.

La disponibilità di prodotto è così ampia che, anche chi ha prenotato in agosto per partire la settimana successiva, ha avuto gli stessi vantaggi del cliente che ha scelto l'advance booking. Se vogliamo tutelare il mercato e i margini, l'offerta va rivista". Specie nella scorsa estate, la sovraofferta ha innescato una corsa al ribasso, dando il via a un circolo per nulla virtuoso per l'intero sistema. "La contrazione di fatturato del 7 per cento registrata in agosto - aggiunge Marco Ficarra, a.d. di Blu Holding - è figlia di un'elasticità di prezzo che va contenuta; il mercato dovrebbe cambiare le proprie abitudini, pagando un po' di più e con maggiore anticipo, per dare margini e respiro alle adv". Il tema porta in scena il nodo dell'acconto del 25 per cento richiesto dai t.o., secondo i network inevitabile fonte di problemi nella gestione del cash flow.

Sulla questione interviene Roberto Corbella, presidente Astoi: "Il 25 per cento è sempre stato previsto, ma in tempi buoni non è mai stato richiesto alle adv. Con la crisi, il flusso di denaro deve essere più rapido, a partire anche dal consumatore che deve abituarsi a versare il giusto acconto. C'è comunque spazio per dialogare sull'attuazione di questa proposta". Dal fronte degli operatori arriva la decisa presa di posizione di Hotelplan. "Continuremo ad avanzare la nostra richiesta - prosegue Cisini -, perché è nostro diritto avere il 25 per cento e speriamo di contagiare anche gli altri tour operator". "Non c'è da scandalizzarsi - fa eco Fabio Landini, direttore commerciale Press Tours - per chi richiede l'acconto che è sempre stato previsto dai contratti, ma che viene preteso solo per le partenze a picco di stagione. Gli operatori devono imparare a distinguere quali sono le agenzie insolventi e quali quelle con cui lavorare senza problemi".

Non si fa di certo attendere la veemente replica di Luca Caraffini, a.d. Service Team: "Ora si rende necessario dialogare sull'acconto e arrivare a un accordo, perché potrà anche servire ai tour operator, ma le agenzie hanno lo stesso problema: la liquidità interessa tutti i gradini della filiera". A scuotere un flusso di cassa già precario arriva poi il Bsp settimanale, che però accorcia le distanze e crea un fronte comune fra t.o. e network. "Così come è stata fatta - puntualizza Corbella -, la richiesta è inaccettabile. Al massimo, il pagamento più frequente può essere volontario, per abbattere la fideiussione.

L'obiettivo è aprire un tavolo di confronto con Iata entro la fine dell'anno". A spazzare il campo da qualsiasi dubbio, arriva la proposta provocatoria di Luca Patanè, presidente Uvet: "Dialogare con Iata non serve: oggi le cose sono cambiate e si dovrebbe trovare la strada per superare quella che resta l'unica struttura elefantiaca del settore". Di Sara Pirotta

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