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Rassegna stampa Astoi
TTG Italia - Ticketing e nuovo Codice: dettaglianti tra due fuochi

TTG Italia - Ticketing e nuovo Codice: dettaglianti tra due fuochi

17 Aprile 2012


Marcia indietro per il testo unico sul turismo e altri balzelli in arrivo sui biglietti aerei

La riforma del mercato del lavoro fa crescere anche il costo dei biglietti aerei. Sembra un paradosso, ma nel testo del decreto legge pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro si legge che una parte delle risorse per finanziare la nuova riforma Fornero saranno recuperate anche dalle tasse di imbarco sui biglietti aerei. Si tratterà di un aumento di due euro a passeggero, che fa capo all'addizionale comunale sui diritti di imbarco aerei ed è una delle norme fiscali poste a copertura del ddl. La nuova imposta sarà applicata con l'alta stagione 2013: si prevede la partenza del costo aggiuntivo dal 1° luglio. I maggiori importi incassati tramite questo aumento dell'addizionale andranno versati all'Inps. La manovra del Governo per reperire fondi non è passata inosservata e le associazioni di categoria hanno immediatamente dato vita ad un'alzata di scudi.

"Un ulteriore colpo per il turismo nazionale" dice Renzo Iorio, presidente Federturismo Confindustria. "L'industria turistica italiana - prosegue Iorio - già oggi è chiamata a pagare un prezzo molto alto a confronto con altre destinazioni che presentano costi d'impresa nettamente inferiori ai nostri". Per questo motivo, il presidente auspica che "il Governo non dia seguito a questo provvedimento e che vengano sostenute politiche a favore della competitività per il turismo, che è oggi l'unico settore in grado di crescere e creare occupazione". Ancora più duro l'intervento di Astoi Confindustria. "L'intenzione di aumentare di ben 2 euro i diritti d'imbarco, a partire dal 1° luglio 2013 ci lascia basiti - si legge in una nota dell'associazione dei tour operator italiani -. In questa fase a dir poco cruciale per il settore, con la contrazione già ai minimi termini della capacità di spesa degli italiani, l'introduzione di questo nuovo balzello sui viaggi è fortemente penalizzante".

Astoi non ci sta a questo prelievo sui biglietti aerei, soprattutto perché l'associazione ricorda che una proposta simile, destinata ad altra finalità, era sempre stata snobbata dalle istituzioni. "La nostra associazione - si legge in una nota  ha da tempo proposto di destinare 0,50 centesimi, stornati dai diritti d'imbarco aeroportuali, in favore della creazione di un Fondo di garanzia per il rimpatrio dall'estero o la riprotezione dei passeggeri italiani". L'ipotesi di un incremento quattro volte superiore, che porterebbe il totale dei diritti d'imbarco a circa 7 euro a biglietto, non va giù ad Astoi. Ma non finisce qui: "Sottolineiamo come il comparto delle agenzie di viaggi e dei tour operator - dice ancora l'associazione - sia da tempo gravato dall'onere di riscuotere tali imposte, accollandosi la relativa responsabilità, senza che sia loro riconosciuto alcun agio in merito". Netto, quindi, l'invito al Governo a cercare fondi in un altro settore. "Invitiamo il Governo Monti a rivedere la sua posizione - chiude la nota - anticipando che, qualora non venisse attuato un dietro front, le nostre imprese si riserveranno di valutare l'opportunità di non incassare più tali diritti". - di C.P.

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