Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
Rassegna stampa Astoi
TTG Italia sito web: I t.o. chiedono ai vettori più chiarezza sulle tariffe

TTG Italia sito web: I t.o. chiedono ai vettori più chiarezza sulle tariffe

29 Luglio 2011

Tariffe poco chiare e mancanza di dialogo tra tour operator e vettori: questo il grido d'allarme lanciato da Astoi, nelle parole di Andrea Mele, responsabile del gruppo di lavoro vettori di linea dell'associazione.

"C'è forte preoccupazione da parte di tutti gli opertori di Astoi - spiega -; oramai manca il riconoscimento del mestiere del tour operator da parte delle compagnie: vengono fatte delle tariffe e lanciate sul mercato, a prescindere che siano destinate al solo volo o alla costruzione di pacchetti turistici". Ragione che ha spinto Astoi a impugnare carta e penna e scrivere una lettera a 50 vettori aerei che operano in Italia. "Abbiamo deciso per un'azione comune e decisa - aggiunge Mele -, andando oltre la concorrenza tra singoli operatori perché qui si tratta di una battaglia condivisa, che è diventata ormai una questione di sopravvivenza".

L'unione fa ancora la forza, quindi. Soprattutto in periodi di difficoltà. "Abbiamo mandato la lettera a giugno e solo ora inizia ad arrivare qualche prima timida risposta - evidenzia Mele - : pensiamo di tirare le somme a settembre, quel che è certo è che ci riproponiamo di dare la priorità a quelle compagnie che saranno in grado di darci le risposte che vogliamo".


I quattro nodi da risolvere

Sono quattro i punti fondamentali da risolvere per i t.o. di Astoi nel rapporto con i vettori. "Avremmo potuto formularne anche trenta - evidenzia Andrea Mele, responsabile gruppo di lavoro vettori di linea di Astoi -, ma abbiamo preferito focalizzarci su quattro fondamentali". Il timing delle tariffe è il primo nodo da risolvere. "Chiediamo di conoscere le tariffe con almeno 3-4 mesi di anticipo - spiega Mele - e che siano valide almeno per un anno". Il punto numero due risponde alla voce, 'supplemento carburante'.

La volontà è quella di avere delle tariffe 'finite', così da poterle pubblicare sui cataloghi già comprensive del rincaro dovute al fuel. I depositi rappresentano il terzo punto. "Richiesti sempre con maggiore anticipo e restituiti con grande ritardo e soprattutto, senza interessi - ribadisce Mele -. Ci si trova così per un periodo di 2-3 mesi a pagare sia il deposito sia il bsp, sostenendo un costo doppio". Il quarto e ultimo punto riguarda gli sconsigli emessi dalla Farnesina.

"In diverse occasioni e il Giappone è solo l'ultima in ordine temporale - mette in luce il responsabile -, le compagnie hanno applicato penali in occasioni di cancellazioni dovute ai warning. È un comportamento che crea problematiche e oneri da sostenere, i vettori devono capire che lo sconsiglio del Ministero degli Esteri non si può eludere, ci atteniamo, anche nel rispetto del codice del consumo".