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TTG ITALIA - Il turismo e il caso Mauritius

TTG ITALIA - Il turismo e il caso Mauritius

23 Marzo 2020

Il blocco di alcuni passeggeri in aeroporto sembra aver aperto una nuova fase nella storia dell'associazionismo in Italia Astoi ha interpretato il sentiment di gran parte del mercato italiano, dalle agenzie di viaggi agli operatori

FRANCESCO ZUCCO

N on è stata una vicenda come tutte le altre. Il botta e risposta a distanza del 'caso Mauritius' è stata una storia decisamente fuori dal comune, dove le parti hanno deciso per un momento di lasciare da parte il consueto savoir faire per mettere le carte in tavola senza troppi giri di parole. A pensarci bene, probabilmente quel caso scoppiato quando la vicenda Coronavirus era ancora agli albori rivelava già la gravità della situazione, non ancora percepita come tale. Ma allo stesso tempo ha anticipato quel sussulto d'orgoglio italiano che avrebbe caratterizzato la Penisola nei giorni successivi. Tutto prende il via durante il weekend del 23 febbraio, quando le autorità mauriziane trattengono per quarantena circa 40 passeggeri (provenienti da Lombardia e Veneto) arrivati in aereo. Mentre tutti gli altri turisti vengono fatti sbarcare, il gruppo dei 40 viene fermato. Tante le riflessioni che vengono fatte in quel momento nel mondo del turismo. Non tanto sulla questione della quarantena in sè, quanto piuttosto per le modalità con cui vengono (o non vengono) date le informazioni ai passeggeri bloccati. E soprattutto sulle conseguenze. Mauritius e l'Italia sono legati da una decennale collaborazione sul fronte del turismo e la vicenda rischia di incrinare i rapporti di business.
LA LETTERA DELL'ENTE DEL TURISMO
La situazione si rivela immediatamente complicata. E l'Ente del Turismo di Mauritius prende carta e penna per scrivere al direttore responsabile di questa testata, Remo Vangelista, spiegando le proprie ragioni. "È importante che i professionisti dell'industria del turismo italiani e mauriziana - si legge nella lettera - lavorino insieme in maniera coesa per rendere le operazioni il più efficienti possibile ed essere pronti quando la situazione sarà normalizzata". Ma non basterà questo a risolvere la situazione. Anche perché a bordo dell'aereo, tra i bloccati, c'era quel Franco Gattinoni ben noto al settore. Il presidente dell'omonimo gruppo rilascia a TTG Italia un'ampia intervista in cui non lascia molto spazio alle interpretazioni. "Purtroppo ero su quel volo Alitalia - racconta - e ci tengo a fare un plauso al comandante dell'aereo, perché ha provato a gestire al meglio una situazione incredibile. Le autorità di Mauritius erano imbarazzate e non sapevano come comportarsi".
I TOUR OPERATOR ALZANO LA VOCE
Ma la voce di Gattinoni non resta isolata. Ad alzarsi, con un piglio che raramente capita di sentire da parte di un'associazione di categoria, è anche la voce di
Astoi. Che dopo la lettera di Mauritius replica: "E davvero ce la si può cavare così? Con la spiegazione che Mauritius è un'isola piccola con 1,3 milioni di abitanti e che bisognava proteggersi? E questo è stato fatto lasciando, senza dare nessuna informazione preventiva ai clienti, al vettore, agli operatori di settore? Lasciando un aeroplano in pista per 50 minuti, in attesa di comunicazioni, per poi dire che i cittadini provenienti da 3 regioni italiane venivano fatti tornare a casa mentre tutti gli altri (che avevano viaggiato sullo stesso aeroplano) potevano sbarcare?" E, sempre senza troppi giri di parole, aggiunge: "Nessuno dei comportamenti assunti da alcuni paesi verso gli italiani sarà dimenticato". A intervenire nel dibattito è anche il patron di Idee per Viaggiare Danilo Curzi: "Lavoro da 25 anni nel turismo con Mauritius, penso che abbiamo contribuito allo sviluppo turistico di Mauritius con circa 2000 turisti italiani all'anno. Ma la superficialità, l'apprensione illogica, le soluzioni affrettate con le quali hanno gestito pochi giorni fa la situazione e la totale mancanza di coordinamento con il nostro Paese, hanno contribuito a generare un danno incalcolabile ed un effetto domino così violento che stiamo pensando seriamente di chiudere la programmazione". Un vero e proprio strappo quello che si è consumato con Maritius. Poi in parte accantonato, ma probabilmente non dimenticato, a causa del rapido evolversi degli eventi durante la settimana che ha portato al lockdown dell'Italia.
IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA NEL SETTORE La crisi del Coronavirus sta facendo emergere, in modo del tutto inedito, il ruolo dell'associazionismo nel mondo del turismo.
Astoi, nella vicenda di Mauritius, ha svolto un ruolo di primo piano, facendosi interprete delle riflessioni di gran parte del settore. Lo stesso comparto, del resto, solo pochi giorni prima aveva dato prova di sapersi muovere 'in massa' in occasione della protesta degli agenti di viaggi a Roma. Una manifestazione che non figurava sotto nessuna delle sigle del settore, ma che aveva avuto una larga partecipazione, anche da parte dei tour operator. Potrebbe essere questa l'eredità che questa vicenda lascerà al settore.

Fonte = TTG ITALIA 23/03/20