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TTG Italia - Egitto: «Il Paese resta sicuro»

TTG Italia - Egitto: «Il Paese resta sicuro»

08 Aprile 2014


Crociera sul Nilo,da Luxor ad Assuan,per un gruppo di giornalisti invitati dall ente del turismo

"L'Egitto è tranquillo, e il Paese è sempre attento a prendere le dovute misure di sicurezza". Le parole del ministro del Turismo egiziano Hisham Zaazou sono un'eco rassicurante per noi giornalisti, invitati in un viaggio alla riscoperta dei luoghi simbolo della civiltà egiziana: una crociera sul Nilo di quattro notti a bordo della lussuosa Mövenpick Nile Lily, da Luxor ad Assuan, attraverso una delle zone turistiche del Paese non incluse nello sconsiglio del Ministero degli Esteri.

Luoghi sospesi nel tempo

Parole, quelle di Zaazou, mai così vere come in questo momento. Navigando lungo il Nilo, infatti, abbiamo trovato un Egitto tranquillo e tutta l'atmosfera e il fascino di sempre, ma con una differenza: ovunque mancavano i turisti. Luoghi tranquilli, troppo tranquilli, dove il turismo è sempre stato il volano stesso della quotidianità e che ora si trovano, paradossalmente e illogicamente, sospesi nel tempo. Un modo del tutto insolito e suggestivo per visitare siti importanti come i templi di Karnak, Edfu e Kom Ombo, la Valle dei Re e la città di Assuan, in silenzio e senza l'affollamento di sempre. Accompagnati ovunque dai venditori di souvenir che vedevano, nella presenza del nostro gruppo, la speranza di un ritorno a tempi migliori.

Viaggi, la linfa vitale

Per l'Egitto il turismo non è solo una questione di numeri. È la linfa vitale che fa ruotare una macchina tentacolare, con un indotto che si estende ben oltre i grandi siti archeologici, le città e le località balneari, coinvolgendo intere regioni e milioni di persone. Un macchina che zoppica vistosamente, ma che può giovarsi dei programmi di incentivazione sui charter e per i tour operator, nonché di una serie di riduzioni e rateizzazioni fiscali, offerti dal governo per aiutare chi opera sull'Egitto a risalire la china. Un gioco di prestigio non nuovo per un Paese che anche altre volte, in momenti di difficoltà, ha saputo dimostrare la sua straordinaria capacità di ripresa, riconquistando rapidamente la sua posizione dominante.

E lì, nel cuore dell'Egitto classico, abbiamo visto come gli egiziani hanno saputo plasmare la loro offerta, incontrando venditori dei bazar che oggi parlano russo e persino cinese, e bravissime guide abituate ormai a interloquire non solo con italiani, inglesi e francesi, ma con visitatori di tutte le razze. E così è anche per le altre zone non colpite dal warning: località balneari come Hurghada, Marsa Alam e Berenice sul Mar Rosso, Marsa Matrouh e El Alamein sulla riviera mediterranea e le oasi nel deserto, dove le infrastrutture turistiche si oppongono alla crisi con quella stoica capacità di resistere tipica del popolo egiziano.

Intanto in Italia, come negli altri mercati internazionali, l'ente del turismo non rallenta i propri sforzi, in attesa del momento di cui si potrà tornare alla normalità. Un momento auspicato dal Ministro Zaazou, il quale ha voluto sottolineare che "presto ci saranno le elezioni di un nuovo presidente e un nuovo parlamento e dopo, in tempi brevi, siamo certi che si ritornerà a una completa stabilità".

Le mosse degli operatori

Intanto, dopo la diramazione del warning in cui la Farnesina "sconsiglia i viaggi in tutta la penisola del Sinai", sono numerosi gli operatori che hanno deciso di non interrompere la programmazione, scegliendo la via dell'aggiornamento costante tramite i propri corrispondenti, il Ministero degli Esteri e Astoi. Chi preferisce cambiare destinazione viene di solito riprotetto su Marsa Alam o altre località non incluse nello sconsiglio. In effetti, come ribadito dallo stesso ente del turismo, non c'è alcun allarme per l'Alto