Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
Rassegna stampa Astoi
Trend - Un cambio di rotta per il turismo in Sardegna

Trend - Un cambio di rotta per il turismo in Sardegna

20 Luglio 2013


Durante i lavori della 20a Assemblea Generale Astoi Confindustria Viaggi è andata in scena la conferenza dibattito "La Sardegna isolata dalla crisi dei trasporti: calo delle prenotazioni ed effetti sull'economia turistica locale e nazionale". Un'occasione unica per un confronto di idee e progetti sulla nuova strategia che possa rilanciare il turismo isolano

Si deve cambiare, servono nuovi progetti alla Sardegna e l'aiuto da tutti i comparti per una nuova strategia del turismo dell'isola, ma anche dell'Italia. Presso il Colonna Resort di Porto Cervo Marina lo scorso 4 luglio si è svolta la 20 a Assemblea Generale di Astoi Confindustria Viaggi, l'Associazione Nazionale che aderisce al sistema Federturismo Confindustria e rappresenta il comparto dei tour operator e delle agenzie di viaggi, circa l'80% del tour operating italiano per i volumi di fatturato sviluppato dai propri soci. Alla Conferenza-Dibattito intitolata "La Sardegna isolata dalla crisi dei trasporti: calo delle prenotazioni e effetti sull'economia turistica locale e nazionale" il presidente Nardo Filippetti ha sintetizzato alcuni punti chiave che servono da analisi e spinta al cambiamento per un "rilancio dell'isola". Innanzitutto il calo di prenotazioni, va iscritto in quelle più generali del prodotto "Mare Italia", che anche quest'anno registra un trend negativo in linea con il 2012, ovvero un calo delle presenze pari all'8%. Come evidenziato dal 18° Rapporto Annuale sul Turismo Italiano a cura di Mercury, infatti, per i vacanzieri italiani si prevede una flessione del balneare del 10% in termini di presenze e del 15% in termini di spesa. Cosa che non sorprende, visto che da anni il prodotto "Mare Italia" è debole nell'offerta a causa della scarsa competitivita rispetto ad altre destinazioni internazionali (come quelle del Mediterraneo e del Golfo Arabico), ma anche della ridotta capacità di spesa degli italiani, che ha provocato la forte contrazione di tutti i consumi.

Tra gli altri fattori che hanno cambiato l'andamento di mercato c'è anche il cattivo rapporto qualità/prezzo, la scarsa innovazione del prodotto, le nuove logiche distributive, la disintermediazione e il mancato adeguamento all'evoluzione della domanda. Gli operatori a fronte del potere d'acquisto dei clienti così indebolito hanno agito attuando strategie commerciali, come la leva sul pricing, puntando sui vari livelli di budget, rendendo più flessibile la durata dei soggiorni, promuovendo l'advance booking a favore del risparmio e ricorrendo alla scontistica per le famiglie, come la gratuità per i bambini. Questi sforzi hanno funzionato per alcune mete che mantengono appeal e resistono nonostante la crisi, com'è il caso della Puglia con il Salento, della Riviera Romagnola o della Sicilia con le Isole Eolie. Per la Sardegna invece il calo di presenze è ormai strutturale, dovuto alle criticità legate ai trasporti per l'isola, ma anche a tutti gli altri fattori sopra citati. Un recente rapporto della Banca d'Italia sull'economia sarda mostra il calo globale degli arrivi nel periodo 2009-2012 del 21,70%, pari a 531 mila turisti in meno, di cui 466mila italiani. Ciò significa che sono andati in fumo ben 2.780.000 pernottamenti sull'isola e, per quello che riguarda gli scali marittimi, ha invece voluto dire 1.970.000 passeggeri trasportati in meno. E anche il traffico aeroportuale registra il -1,08%, ovvero 76mila passeggeri in meno, una flessione più contenuta solo perché compensa il forte decremento dei passeggeri via mare. E proprio il "caro traghetti" resta un argomento delicato e la notizia del giorno è l'avvio del tavolo tecnico tra il Ministero dei Trasporti, la Regione Sardegna e Tirrenia per ripristinare gli equilibri indispensabili al buon andamento dell'economia turistica dell'isola.

Concludendo, lo stesso Filippetti ha sostenuto: «Parlare dei problemi aiuta a mettere a fu