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Travelling Interline - Le ragioni di Roberto Corbella, Presidente ASTOI

Travelling Interline - Le ragioni di Roberto Corbella, Presidente ASTOI

23 Luglio 2010

No, proprio non ci sta Roberto Corbella, Presidente ASTOI, Associazione Tour Operator Italiani, e spedisce al mittente gli addebiti di responsabilità. Ecco l antefatto. Il 15 luglio il Tribunale di Milano, a poche ore di distanza dalla richiesta del Pubblico Ministero Luigi Orsi, dichiara il fallimento de I Viaggi del Ventaglio. Dopo le vicende di TodoMondo, Maxitravelland e Merzouga, la parola fine arriva anche per il T.O. fondato da Bruno Colombo, una società quotata in borsa che lascia un buco da 200 milioni di euro.

Negli ultimi anni T.O., vettori e network sono spariti nel nulla, inghiottiti da crack finanziari senza precedenti: soltanto TodoMondo ha prodotto 4400 istanze di rimborso per 7 milioni di euro, non ancora liquidati. Esiste un Fondo di Garanzia Nazionale per garantire assistenza ai turisti vittime dei fallimenti di operatori del settore: ma 300-400 mila euro non sono sufficienti per coprire le richieste di rimborso, oltre 250 in media l anno. Intanto sui tavoli delle associazioni dei consumatori piovono le denunce dei turisti che hanno acquistato pacchetti con I Viaggi del Ventaglio. E pensare che fino a pochi giorni fa era possibile effettuare prenotazioni dal sito del T.O. già dichiarato in fallimento.

Adesso sulla pagina dei contatti compare la scritta  sito fuori servizio per manutenzione . Qualcuna grida alla frode e chiede la galera, e allora Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori, avverte:  Spero che i curatori fallimentari siano stati autorizzati all esercizio provvisorio. Altrimenti siamo di fronte a un ipotesi di reato, la truffa, perché se una società è fallita, non può vendere prodotti che non possono essere esauditi .

Ma per Roberto Corbella non è il caso di lasciare spazio a un eccessivo pessimismo perché:  La situazione era abbastanza prevedibile, il prodotto de I Viaggi del Ventaglio non era affidabile da molto tempo, più di un anno. Non credo che siano riusciti a vendere molti pacchetti. Di sicuro le agenzie di viaggio non lo facevano, o sempre meno. Certo, se tutti gli operatori del settore fossero obbligati, come in Inghilterra con l Atol, a pagare un fondo in caso di fallimento, non ci troveremmo in situazioni come questa . Eccessivo pessimismo no, ma chiarezza e rispetto per l ignaro cliente sarebbero quantomeno d obbligo. Almeno per quei viaggiatori che hanno aderito alla proposta di diventare soci del  Ventaglio acquistando pacchetti di viaggio pluriennali che stanno pagando a rate, mentre è svanito il miraggio di spiagge e luoghi da sogno.

La lunga premessa lascia lo spazio ai fatti che in questi giorni hanno sollevato accese discussioni e decise prese di posizione proprio sulla scia dell ennesimo crack finanziario nel settore turismo. Carlo Rienzi, Presidente Codacons, aveva spronato i viaggiatori a fare causa alla Consob perché:  Doveva segnalare il default della società quotata in borsa che da mesi compiva operazioni sospette di bancarotta . Il Codacons tira in ballo anche il Ministro del Turismo Brambilla chiedendo maggiori controlli sulla solidità patrimoniale di chi vende pacchetti turistici. E poi è la volta di ASTOI. Carlo Rienzi, annuncia di voler procedere con un azione per danni verso ASTOI, colpevole di non aver  avvertito del rischio che si correva a prenotare con la società I Viaggi del Ventaglio . Pronta la risposta di Roberto Corbella:  Non rientra certamente nei compiti di un associazione di categoria stilare liste  di buoni e di cattivi , né tantomeno avvertire i consumatori dei possibili rischi derivanti dal prenotare con alcuni operatori piuttosto che con altri. E ciò a maggior ragione quando si tratta di società quotate in Borsa. Com è noto l autorità co