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Travel Quotidiano - 'The place to be.» now': la Tunisia verso il rilancio

Travel Quotidiano - 'The place to be.» now': la Tunisia verso il rilancio

24 Febbraio 2011

Il Paese, avviato alla democrazia, pronto a guadagnare terreno in vista della prossima stagione estiva

TUNISI - Dopo la rivoluzione che ha rovesciato il regime di Ben Ali, la Tunisia ricomincia in tempi record a promuovere la sua sterminata offerta turistica all'insegna di un nuovo logo - 1 Love Tunisia - The place to be... now - che invita i visitatori stranieri ad essere testimoni del rinnovamento in corso nella nazione. Se si vuole salvare la stagione estiva non c'è tempo da perdere, nemmeno per un governo di transizione chiamato anzitutto a gestire le emergenze e traghettare la Tunisia verso nuove elezioni nel giro di sei mesi: «Fino a due mesi fa vivevo a Parigi dove facevo l'imprenditore, ma quando il premier mi ha chiamato a questo nuovo incarico mi sono bastati due minuti per decidere ha esordito il nuovo ministro del turismo e del commercio, Mehdi Houas, in un'affollatissima conferenza stampa a Milano -. Sono venuto qui per assicurarvi che, anche se è cambiato tutto, la situazione in Tunisia è di totale sicurezza. Il coprifuoco è stato revocato e siamo pronti ad accogliere nuovamente i visitatori stranieri, che producono il 7% del Pil dando lavoro direttamente a 350 mila famiglie: nessuna struttura è stata toccata dagli eventi di gennaio e questo ci consente di ripartire subito, ma prima bisogna comunicare positivamente il nuovo volto del Paese. Per raggiungere l'obiettivo, abbiamo lanciato il 14 febbraio una campagna a livello europeo, il nuovo logo e un portale dedicato al turismo in sei lingue con contenuti rivolti al consumatore e agli operatori del settore». La promozione vede impegnata in prima linea la compagnia aerea di bandiera, Tunisair, che già dall'anno scorso ha incrementato frequenze e destinazioni sull'asse Italia-Tunisia e ora offre 22 voli alla settimana da Milano, Venezia e Roma. Il ministro ha poi commentato i recenti sbarchi di cittadini tunisini a Lampedusa: «Purtroppo restiamo un Paese del sud e non è pattugliando le spiagge con le forze di polizia che si risolve il problema; si deve invece fare ogni sforzo per creare una nazione democratica e rilanciare la macchina economica che dia alla nostra gente le opportunità che merita». A fianco del ministro sedeva Roberto Corbella, presidente dell'associazione dei tour operator italiani (Astoi) di cui anche la Tunisia fa parte: «L'anno scorso i turisti italiani sono stati 350 mila e possono crescere ancora: bisogna però far passare il messaggio che recandosi adesso in Tunisia si può assistere a un momento storico, che segna il passaggio dalla dittatura alla democrazia».

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