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Travel Quotidiano - «Per non perdere tempo»

Travel Quotidiano - «Per non perdere tempo»

28 Ottobre 2010

E' proprio così? Parola di ministro

«Da quando ho assunto questo incarico incontro regolarmente i rappresentanti delle varie categorie»
"La mia priorità è stata quella di fare presto: ho voluto approfittare del consiglio dei ministri per iniziare l'iter del provvedimento"

"Ho convocato le associazioni a Palazzo Chigi, e se sarà il caso, lo modificheremo, tenendo presente l'interesse del settore e dei consumatori "

II MINISTRO: NIENTE CONSULTAZIONI PER ABBREVIARE LE PROCEDURE

COMO - Guadagnare tempo: in due parole, è stato questo il motivo che ha convinto il ministro del turismo, Michela Vittoria Brambilla, a sottoporre il Codice del turismo al consiglio dei ministri del 7 ottobre, senza "estenuanti" consultazioni preliminari con la galassia delle associazioni di categoria. Non è un atteggiamento eccessivamente disponibile, quello del ministro, verso le associazioni di categoria, come se una preventiva consultazione potesse solo far perdere tempo, invece di chiarire e mettere in luce gli aspetti più rilevanti che bloccano 'industria del turismo italiano.

Ministro, sembra che questo Codice abbia scontentato tutti... «Preciso anzitutto che non c'è nulla di definitivo: quello che il consiglio dei ministri ha licenziato è uno schema di decreto legislativo, ovvero una bozza aperta al confronto e ad eventuali modifiche, se sarà il caso di apportarne». Ma non era il caso di consultare chi, in questo difficile momento economico, è schierato in prima linea? «Da quando ho assunto questo incarico, incontro regolarmente i rappresentanti delle varie categorie dei lavoratori del turismo. Del resto non potrei fare diversamente, visto che per anni mi sono trovata dalla stessa parte della barricata come presidente dei giovani industriali, quindi nel ruolo di sindacalista a diretto contatto con le istituzioni». Allora perché le associazioni sono cadute dalle nuvole dopo aver appreso del provvedimento? «La mia priorità è stata quella di non perdere tempo: ho voluto approfittare del consiglio dei ministri per far compiere al Codice del turismo il primo passo del lungo iter delle leggi italiane, mai troppo semplice. Del resto sapevo che il via libera del governo avrebbe concesso successivamente - a me e ai miei interlocutori in Astoi, Fiavet, Federalberghi e tutti gli altri - i margini necessari a confrontarci sui vari dettagli del codice». Quale sarà allora la sua prossima mossa da ministro? «Ho già convocato le associazioni di categoria a fine mese a Palazzo Chigi: discuteremo i dettagli della normativa, e se sarà il caso la modificheremo, tenendo sempre presente la tutela del settore e dei consumatori». A quanto ne sappiamo, invece il ministro non incontra regolarmente i rappresentanti delle categorie. In realtà c'è un dialogo sfilacciato, fievole, che non riesce a diventare parte integrante di quella eccezionale rivoluzione promessa dal ministro e anche dal presidente del consiglio. Cosa avevano detto, qualcuno se lo ricorda? Che avrebbero portato il Pii turistico al 20%. Per ora, a quanto ci consta, è passato dall'll al 9,8%. 11 risultato al momento è questo, ed è tutt'altro che positivo. -- di CINZIA BERARDI

Travel Quotidiano n.68/69 - 27.10.10

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