Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
Rassegna stampa Astoi
Travel Quotidiano - Il turismo digitale sfonda

Travel Quotidiano - Il turismo digitale sfonda

03 Dicembre 2014


I trasporti in Italia hanno generato un fatturato di 6,5 miliardi di euro

Anche le Ota devono guardarsi dall'acquisto diretto del cliente

Il digitale è ormai una realtà quotidiana impossibile da ignorare. Ha cambiato profondamente la vita delle persone ma anche e soprattutto delle aziende che devono inevitabilmente fare i conti con un modello di impresa completamente diverso da quello anche solo di un decennio fa.

Lo spiega Filippo Renga, responsabile dell'Osservatorio del turismo digitale. «E' in atto una vera e propria sostituzione dei canali tradizionali», sottolinea il ricercatore, mettendo in luce una verità risaputa da tutti gli attori della filiera ma altrettanto taciuta. «Il nostro studio e più in generale il nostro lavoro commenta Renga -. vuole fare di tutto per aiutare il settore ad affrontare meglio i cambiamenti, a gestirli e non più subirli».

Si apre così quindi il convegno "Do you digitai" che prova a portare chiarezza nel nebuloso mondo del turismo digitale e dei suoi rapporti con quello tradizionale. «Su un mercato complessivo che nel 2014 si stima valga 49,5 miliardi di euro il 18% di questo è rappresentato dal digitale, che è stato capace di crescere del 10% rispetto al 2013 prosegue Renga -. La parte del leone la fanno i trasporti con un valore sul settore italiano dei 6,5 miliardi di euro mentre i così detti pacchetti viaggi si fermano a 1,07 miliardi di euro».

In questa partita anche le Ota. fino a qualche anno fa nemiche giurate delle agenzie di viaggio tradizionali devono guardarsi le spalle dall'acquisto diretto, considerata la crescente capacità di destreggiarsi in autonomia del consumatore. L'intermediazione perde colpi anche quando è digitale, se si considera che gli acquisti diretti valgono il 78% contro un 22% delle online travel agency.

Lo studio dell'osservatorio inquadra un altro fattore determinante. «In un cambiamento rivoluzionario come quello del turismo digitale - aggiunge il ricercatore -, c'è il dato del mobile commerce, che, tra 2013 e 2014 è cresciuto del 40%». Un'analisi che arriva direttamente sul tavolo dei più alti rappresentanti del settore.

«Faccio un'autocritica verso la nostra categoria - ammette Luca Battifora, presidente Astoi -, nel corso degli anni c'è stata solo apprensione, non siamo stati capaci di fare altro. Io ribadisco quello che ho sempre detto: ben venga l'innovazione al servizio delle imprese». Dello stesso parere il direttore generale di Explora, Joseph Ejarque. «Dobbiamo prendere atto che è una realtà ormai ben presente: il business è online, non parlo di prodotti complessi ma di cose più semplici come la biglietterie aerea o la scelta della destinazione». - di Stefano Gianuario

Visualizza l'articolo:
{phocadownload view=file|id=3593|target=s}