Travel Quotidiano - Astoi: «Non ingerenza sul caso Rallo-Pianeta Terra» (+ commenti)
Astoi prende posizione in merito al caso Rallo-Pianeta Terra. «Astoi - si legge in un comunicato - è costantemente in contatto con i propri soci ed è a conoscenza delle diverse notizie che li riguardano poiché ne è direttamente informata dai soci stessi. Rallo e Pianeta Terra, aziende socie Astoi, stanno attraversando una fase delicata e
stanno valutando tutte le possibili strategie che possano consentire loro il superamento di tale fase e il ritorno alla normalità. In contesti come questo, la linea di condotta dell associazione non è quella di sostituirsi all azienda nella comunicazione di informazioni che sono di sua diretta ed esclusiva competenza; in tali casi è anzi indispensabile evitare la diffusione di notizie che possano ingenerare inutili malintesi che potrebbero rivelarsi dannosi per creditori, partner dell azienda, personale e per il mercato nel suo complesso. Nei momenti di difficoltà la nostra associazione ha il compito di affiancare i soci con l obiettivo di aiutarli a superare, nel più breve tempo possibile, le situazioni critiche ed ha altresì il compito di individuare soluzioni che garantiscano al meglio la tutela dei viaggiatori, in linea con il codice etico di Astoi. In tali casi, dunque, la riservatezza e la indisponibilità a prestarsi a indebite sostituzioni non vanno lette come reticenza ma come rigoroso rispetto dei ruoli».
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Astoi risponde alla nota del nostro giornale che metteva in evidenza il silenzio dell'associazione sul caso Rallo. Astoi scrive che segue la politica della non ingerenza. Nessuno chiedeva questo. La nostra sorpresa nasceva dal fatto che l'associazione non avesse mai profferito parola su un caso che, volente o nolente, è sulla bocca di tutti. «In contesti come questo, la linea di condotta dell associazione non è quella di sostituirsi all azienda nella comunicazione di informazioni che sono di sua diretta ed esclusiva competenza; in tali casi è anzi indispensabile evitare la diffusione di notizie che possano ingenerare inutili malintesi che potrebbero rivelarsi dannosi per creditori, partner dell azienda, personale e per il mercato nel suo complesso», continua il comunicato dell'associazione. Contesto in pieno questa impostazione. Direi che oltre alla difesa corporativistica dei propri soci, Astoi, come del resto tutte le associazioni di catagoria, hanno l'obbligo di informare il mercato e di renderlo partecipe delle evoluzioni. L'associazione sostiene che in questi casi è «indispensabile evitare la diffusione di notizie». E perché mai? Forse che nel silenzio le cose funzionano meglio? E i viaggiatori, le agenzie di viaggio, i fornitori chi li avvisa? Mio nonno?
Giuseppe Aloe
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