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Repubblica.it - Vacanze d'Egitto, addio a metà

Repubblica.it - Vacanze d'Egitto, addio a metà

12 Marzo 2011

ATTUALITA'

Dove vanno gli italiani che avevano scelto il Nordafrica prima delle rivolte. Tra gennaio e febbraio turisti dirottati a Zanzibar e nei Caraibi. Ora il (cauto) ritorno alla normalità. Solo Sharm non conosce crisi

Malta sostituirà Tunisi, mentre Rodi cercherà di non far rimpiangere Alessandria e Il Cairo. Almeno per il 2011. La situazione in Egitto e Tunisia sta tornando alla normalità, ma permangono delle zone di incertezza soprattutto nei grandi centri. Per questo motivo una compagnia come Costa Crociere ha deciso di cancellare, per quest'anno, gli scali previsti nei due paesi, preferendo i più sicuri porti turchi, greci e ciprioti e molti altri tour operator rimangono alla finestra ad osservare l'evolversi della situazione.

I giorni più violenti della rivolta sembrano finiti, la Farnesina ha tolto gli indugi, i charter sono tornati a volare, ma la maggior parte dei turisti italiani tentenna e nell'incertezza si astiene "Dopo una crisi siamo gli ultimi a ripartire" spiega Francesco Granese direttore di Assotravel. Ma non è possibile fare un discorso univoco per due paesi diversi come Tunisia ed Egitto e addirittura nella stessa terra dei faraoni la situazione cambia a seconda della zona: bene Sharm, ancora ferma Il Cairo.

Tunisia. Sono circa 400mila gli italiani che annualmente scelgono la Tunisia come meta per le vacanze. A causa dell'incertezza politica anche questa destinazione ha subito numerose perdite in termini di mancati introiti e il paese si sta riorganizzando per accogliere al meglio i turisti. Mustapha Nasri, direttore dell'Ente nazionale per il turismo tunisino in Italia, snocciola qualche cifra: "In poco più di un mese abbiamo perso il 40% dei turisti italiani che ogni anno visitano il nostro paese". Ma la situazione ha suscitato minor enfasi nei tour operator perché i mesi di gennaio-febbraio-marzo non sono considerati di alta stagione "la regione attrae turisti soprattutto a partire da aprile-maggio - spiega Granese di Assotravel - quindi i danni sono stati limitati" trend confermato da Sergio Testi, direttore tour operating gruppo

Alpitour "fino a maggio la Tunisia ha un peso marginale, quindi ha tempo di recuperare".

Egitto. Tutt'altra situazione quella in Egitto, scelto nel 2010 da oltre un milione di italiani e da 14 milioni di turisti nel mondo. Qui i mesi caldi per il turismo sono stati proprio quelli bollenti dal punto di vista delle rivolte, creando ingenti perdite al settore che pesa per l'11% del Pil del paese. Una stima? Secondo l'Ente del turismo egizio, la cifra si aggira sui 18 milioni di euro giornalieri per tutto il mese di febbraio. Mentre è ancora troppo presto per quantificare i danni riportati dai tour operator italiani "oltre al costo del rimpatrio dei nostri connazionali e alla mancata occupazione - spiega Roberto Corbella presidente di Astoi - ci saranno da valutare i costi per la ripresa, quantificabili solo alla fine della stagione".

Destinazioni alternative. Impossibilitati a recarsi in Egitto o in Tunisia, dove si sono diretti gli italiani? Chi aveva già prenotato è stato "dirottato" sua mete simili per tipologia di vacanza, clima, costo e tempi di percorrenza. Gli operatori si sono complessivamente fatti trovare pronti e preparati di fronte a questa crisi - racconta Danilo Mimmi, coordinatore consulenza giuridica di Altroconsumo - e hanno approntato subito pacchetti turistici sostitutivi". Risultato? Exploit delle Canarie e Capo Verde, ma anche Caraibi, Kenya, Zanzibar e, in minor misura, Mauritius, Maldive e Seychelles.

"Pur di non rinunciare alle proprie ferie - dicono dalla TUI - diversi viaggiatori hanno pagato un adeguamento per l'acquisto del nuovo pacchetto". "Ma dovremo allargare il bacino anche a Grecia, Turchia e Spagna - spiega Testi del gruppo Alpitour - se la situazione non migliorerà in fretta". Questo cambio di de